Vai al contenuto
Logo Griva nell intestazione
OUTLET
26/09/2024

Il viaggio della forma: dall'arte rupestre al design contemporaneo.

immagine introduttiva dell articolo Il viaggio della forma: dall'arte rupestre al design contemporaneo.

Indice contenuti

Introduzione: il significato della forma nella storia umana 

La forma ha sempre giocato un ruolo centrale nella storia dell’umanità, influenzando non solo il modo in cui vediamo e interagiamo con il mondo, ma anche il modo in cui costruiamo la nostra realtà. Fin dagli albori della civiltà, gli esseri umani hanno cercato di dare un senso e un ordine al loro ambiente attraverso la creazione di forme. Queste non solo hanno soddisfatto bisogni pratici e funzionali, ma hanno anche rispecchiato aspirazioni estetiche e culturali, divenendo simboli di identità e innovazione. 

Il concetto di forma si è evoluto di pari passo con la società, passando dalle prime forme rudimentali e utilitarie create dall’uomo primitivo a quelle più elaborate e simboliche delle civiltà antiche. La forma è diventata un linguaggio universale, capace di comunicare senza parole. Nel corso dei millenni, ha attraversato diverse fasi, dalle funzioni più pratiche alle espressioni estetiche complesse, fino a diventare uno degli elementi cardine nel design moderno e contemporaneo. 

Oggi, la forma non è più solo una questione di bellezza o funzionalità; è anche un atto di consapevolezza, un modo per rispondere alle esigenze di un mondo in continua trasformazione. Nel design contemporaneo, la forma non solo si adatta agli usi e alle funzioni, ma riflette anche i valori di sostenibilità, innovazione e identità. Questo viaggio attraverso la storia della forma ci permette di comprendere meglio come il passato continui a influenzare il presente, e come il concetto di forma possa ancora evolvere per affrontare le sfide del futuro.

 

Le origini: la nascita della forma nelle prime civiltà 

Le prime forme concepite dall'uomo risalgono all'epoca preistorica, quando i nostri antenati iniziarono a modellare il loro ambiente per soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza. In questo periodo, le forme erano essenzialmente funzionali, nate dall’osservazione della natura e dalla necessità di creare strumenti utili per la caccia, la raccolta e la protezione. Pietre affilate, lance rudimentali e semplici recipienti in argilla furono tra le prime forme plasmate dall'uomo, dimostrando un primo approccio intuitivo al design.

© Author: Gorodenkoff, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Con il tempo, l’essere umano non si limitò più a imitare le forme naturali, ma iniziò a modificarle per adattarle alle proprie esigenze. La scoperta del fuoco e lo sviluppo di tecniche di lavorazione dei materiali come la pietra e l’osso permisero la creazione di strumenti più complessi e forme più definite. Ad esempio, i primi utensili in pietra levigata dimostrano un’evoluzione della forma pensata per una maggiore efficienza e durata. 

Queste prime forme funzionali segnarono un punto di svolta: non erano solo oggetti utili, ma anche espressioni della crescente capacità dell'uomo di manipolare l'ambiente. In parallelo, cominciarono ad apparire forme con scopi estetici e simbolici, come le incisioni rupestri e le prime sculture votive, che avevano il compito di rappresentare il mondo spirituale e le credenze del tempo.

© Author: bkenney5, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Questa fase primordiale rappresenta l’inizio di un percorso che, nei millenni successivi, avrebbe portato l’uomo a riflettere sempre più sulle potenzialità espressive della forma, unendo progressivamente la funzionalità all’estetica. Le forme delle prime civiltà non erano mai casuali: riflettevano il mondo circostante e le necessità quotidiane, gettando le basi per il lungo viaggio della forma attraverso la storia. 

 

La forma funzionale: dall’uso pratico all’organizzazione sociale 

Con l’avvento delle prime civiltà organizzate, la forma iniziò a giocare un ruolo cruciale non solo a livello individuale ma anche collettivo. Le comunità umane cominciarono a strutturare la loro vita attorno a forme che andavano oltre la pura funzionalità, per includere aspetti di ordine sociale e simbolico. Nacquero forme che non solo rispondevano a bisogni pratici, come il trasporto e la conservazione di cibo e acqua, ma che iniziavano anche a riflettere la struttura e l’identità delle società stesse. 

Gli utensili si evolsero in oggetti sempre più specializzati, dalle semplici ciotole alle prime forme di ceramica decorata, dimostrando un crescente interesse per la bellezza e la personalizzazione. Le abitazioni, inizialmente rifugi rudimentali, divennero costruzioni più articolate, adattate alle esigenze del clima, del terreno e delle risorse disponibili. Le prime città mesopotamiche e le civiltà della valle del Nilo svilupparono forme architettoniche complesse, come ziggurat e piramidi, che fungevano sia da spazi funzionali sia da monumenti simbolici, espressione del potere e della spiritualità.

Ziqqurat restaurato -  © Author: Homocosmicos, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Un altro esempio significativo di come la forma abbia iniziato a organizzare la vita sociale si trova nei sistemi di scrittura. Le prime tavolette di argilla incise dai Sumeri o i geroglifici degli Egizi non erano solo mezzi di comunicazione, ma anche forme visive che organizzavano il sapere, la burocrazia e le credenze religiose di intere civiltà. Qui, la forma si evolveva in qualcosa di ben oltre l'oggetto: diventava veicolo di idee e cultura. 

La funzionalità e l’estetica iniziarono a intrecciarsi, ponendo le basi per la continua evoluzione del design che avrebbe attraversato le epoche successive. 

  

La forma estetica: arte e simbolismo nelle prime civiltà 

Nacque così la forma estetica, che vedeva l’arte e il simbolismo fondersi con la funzionalità, dando origine a opere che riflettevano l’identità e le aspirazioni delle prime civiltà. 

Nelle pitture rupestri di Lascaux e Altamira, le figure di animali e scene di caccia non erano semplici raffigurazioni, ma probabilmente avevano significati rituali e magici, servendo a raccontare storie o a invocare il favore degli dei. Allo stesso modo, le sculture votive e gli idoli delle civiltà mesopotamiche e mediterranee incarnavano divinità e miti, trasformando la forma in un mezzo per connettere il mondo terreno con il divino.  

Nell'antico Egitto, le forme architettoniche come le piramidi e i templi non solo servivano a celebrare i faraoni, ma anche a riflettere un complesso simbolismo legato all'aldilà e all'ordine cosmico. Ogni elemento, dalla disposizione delle colonne ai dettagli delle decorazioni, era attentamente studiato per comunicare potere, eternità e armonia con l’universo.

Piramidi di Giza - © Author: Nickolayv, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Anche nell'arte greca, la forma divenne un mezzo per esplorare concetti filosofici e ideali estetici come l’equilibrio, la proporzione e la bellezza. Le sculture greche non erano solo ritratti realistici, ma incarnavano l’idea del kalokagathia, l’unione del bello e del buono, un concetto che avrebbe influenzato profondamente il pensiero occidentale. 

Questa fase della storia segna il punto in cui la forma si separa dalle sue radici esclusivamente funzionali e si arricchisce di significati estetici e simbolici. Gli oggetti non sono più solo cose, ma diventano messaggi visivi, capaci di raccontare storie, esprimere potere e connettere gli individui alla loro cultura e alla loro spiritualità. È un passaggio cruciale che prefigura il ruolo della forma nel design moderno, dove funzionalità e bellezza continuano a intrecciarsi in un dialogo continuo. 

 

Filosofia della forma: dai greci al rinascimento 

La filosofia della forma ha avuto un impatto profondo sulla cultura occidentale, in particolare con l’avvento della civiltà greca. Per i greci, la forma non era solo un elemento pratico o estetico, ma una vera e propria espressione di ordine, bellezza e verità. Attraverso la scultura, l’architettura e l’arte, essi cercarono di rappresentare l’ideale di perfezione, ricercando proporzioni armoniche che riflettessero le leggi dell’universo.  

La concezione della forma in questo periodo si basava su principi geometrici e matematici. Il cerchio, il triangolo e il rettangolo aureo divennero simboli di equilibrio e perfezione. I templi greci, come il Partenone, furono progettati seguendo regole precise di simmetria e proporzione che miravano a creare un senso di ordine e armonia. La scultura, con le sue figure idealizzate, cercava di incarnare un equilibrio tra movimento e staticità, tra realtà e idealizzazione. 

Con il rinascimento, questa visione fu riscoperta e rielaborata. Gli artisti e gli architetti del rinascimento non solo ripresero le proporzioni classiche, ma le arricchirono con un nuovo senso di prospettiva e realismo. La forma divenne uno strumento per esplorare l’umanità in tutta la sua complessità, combinando l’equilibrio classico con un'attenzione ai dettagli e alle emozioni umane.

Biblioteca Nazionale Marciana - © Author: frimufilms, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Il concetto di "uomo vitruviano" di Leonardo da Vinci, con le sue proporzioni perfette inscrivibili in un cerchio e un quadrato, divenne un simbolo della ricerca rinascimentale di una sintesi tra scienza, arte e filosofia. Le forme rinascimentali erano concepite non solo per essere belle, ma per riflettere l’ordine naturale e l’armonia del creato, collegando il microcosmo dell’uomo con il macrocosmo dell’universo.   

Questa evoluzione segnò una tappa fondamentale nella storia della forma, ridefinendo il suo ruolo non solo come oggetto estetico, ma come espressione di un ordine universale. Questo pensiero influenzò profondamente il design e l’architettura dei secoli successivi, e continua a ispirare i creatori contemporanei nella ricerca di forme che combinano bellezza, funzione e significato. 

 

La rivoluzione industriale: funzione vs. estetica 

La rivoluzione industriale rappresentò una svolta decisiva nel modo in cui la forma veniva concepita e realizzata. L’introduzione della produzione di massa e delle nuove tecnologie di lavorazione dei materiali come ferro, acciaio e vetro cambiò radicalmente il panorama del design, portando a una separazione tra funzione ed estetica che avrebbe caratterizzato gran parte del XIX e dell’inizio del XX secolo.   

In questo periodo, la forma cominciò a essere fortemente influenzata dalla funzionalità e dall’efficienza produttiva. Gli oggetti venivano progettati per essere fabbricati rapidamente e a costi contenuti, e spesso le considerazioni estetiche erano subordinate alla praticità. Le macchine, con le loro forme robuste e meccaniche, divennero simboli di un nuovo modo di vivere e produrre. Nascono forme spoglie e razionali, come quelle delle fabbriche, dei ponti e dei nuovi mezzi di trasporto, che incarnano la potenza dell’industrializzazione. 

Tuttavia, non tutti accettarono questa visione puramente funzionale della forma. Movimenti come l’Art Nouveau e le Arts and Crafts, guidati da figure come William Morris, cercarono di riportare l’estetica al centro del design, opponendosi alla standardizzazione e all’anonimato della produzione industriale. Questi movimenti esaltavano le forme organiche, fluide e decorative, ispirate alla natura e all’artigianato tradizionale, cercando un equilibrio tra bellezza e utilità. 

Questa tensione tra funzione ed estetica continuò a evolversi, dando vita a un dibattito che avrebbe influenzato profondamente il design moderno. La sfida era trovare un punto di equilibrio, dove le forme potessero essere al contempo belle e funzionali, senza sacrificare l’uno per l’altro. Questa ricerca sarebbe diventata uno dei pilastri del modernismo e avrebbe portato all’adozione del principio “la forma segue la funzione,” che avrebbe guidato designer e architetti nella creazione di oggetti e spazi essenziali, efficienti e innovativi. 

 

Il modernismo: forma e funzione in equilibrio 

Con l’inizio del XX secolo, il dibattito tra funzione ed estetica trovò una nuova direzione con l’avvento del modernismo, un movimento che cercò di riconciliare le due dimensioni della forma. Il principio “la forma segue la funzione”, formulato dall’architetto Louis Sullivan, divenne un mantra per architetti e designer, spingendoli a creare oggetti e spazi che fossero non solo utili, ma anche esteticamente essenziali. 

Il modernismo abbandonò le decorazioni superflue e gli ornamenti del passato, preferendo linee pulite, superfici lisce e forme geometriche semplici. L’obiettivo era di mettere la funzione al centro del progetto, riducendo tutto all’essenziale. La scuola Bauhaus, fondata da Walter Gropius in Germania, divenne il simbolo di questo approccio, combinando arte, artigianato e tecnologia per creare un nuovo linguaggio formale nel design. 

I designer del Bauhaus come Marcel Breuer, Ludwig Mies van der Rohe e Le Corbusier esplorarono nuove forme basate sulla razionalità e sull’efficienza, utilizzando materiali industriali come l’acciaio, il vetro e il cemento armato. Questi materiali permisero la creazione di forme inedite, più leggere, ariose e funzionali rispetto alle strutture massicce del passato. Gli oggetti diventavano così espressioni di una nuova era, in cui la forma doveva rispondere direttamente ai bisogni dell’uomo moderno.

Marcel Breuer building, New Haven - © Author: wirestock_creators, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Tuttavia, nonostante la centralità della funzione, il modernismo non trascurò l’estetica. Anzi, cercò di definire una bellezza nuova, basata sull’equilibrio, la proporzione e la purezza delle forme. I mobili minimalisti di Mies van der Rohe o le architetture trasparenti di Le Corbusier erano esempi di come la funzione potesse trovare un’armonia perfetta con l’estetica, creando oggetti che erano al contempo pratici e visivamente accattivanti.   

Il modernismo segnò così un punto di svolta nel design, dimostrando che la forma non doveva essere sacrificata in nome della funzionalità, ma che le due dimensioni potevano convivere in un dialogo produttivo. Questo approccio avrebbe continuato a influenzare il design del XX secolo, lasciando un’eredità che ancora oggi ispira i creatori contemporanei nella ricerca di forme che siano al contempo utili, belle e innovative. 

 

La forma nel design contemporaneo: innovazione e sostenibilità 

Nel mondo contemporaneo, il concetto di forma continua a evolversi, riflettendo le sfide e le aspirazioni di una società in rapida trasformazione. Il design di oggi non si limita a unire funzionalità ed estetica, ma incorpora nuovi valori come la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e l’adattabilità. Le forme moderne sono plasmate non solo da considerazioni pratiche o estetiche, ma anche da una crescente consapevolezza ambientale e da una continua ricerca di significato.  

Un aspetto distintivo del design contemporaneo è l’uso delle forme organiche e biomimetiche, ispirate direttamente dalla natura. Queste forme, fluide e spesso irregolari, si contrappongono alla rigidità delle geometrie moderniste, cercando invece di imitare le strutture naturali per creare oggetti più armoniosi e sostenibili. Esempi di questo approccio sono visibili nelle architetture di Zaha Hadid o nei design di prodotti che imitano le superfici delle foglie, le curve dei fiori o la struttura delle conchiglie, cercando di connettere il mondo umano con quello naturale.

Heydar Aliyev Center Architecture in Baku - © Author: weissdergeier, Source: Depositphotos.com, Licensee: Gigamind.it

Tuttavia, nonostante la centralità della funzione, il modernismo non trascurò l’estetica. Anzi, cercò di definire una bellezza nuova, basata sull’equilibrio, la proporzione e la purezza delle forme. I mobili minimalisti di Mies van der Rohe o le architetture trasparenti di Le Corbusier erano esempi di come la funzione potesse trovare un’armonia perfetta con l’estetica, creando oggetti che erano al contempo pratici e visivamente accattivanti. 

Il modernismo segnò così un punto di svolta nel design, dimostrando che la forma non doveva essere sacrificata in nome della funzionalità, ma che le due dimensioni potevano convivere in un dialogo produttivo. Questo approccio avrebbe continuato a influenzare il design del XX secolo, lasciando un’eredità che ancora oggi ispira i creatori contemporanei nella ricerca di forme che siano al contempo utili, belle e innovative. 

 

La forma nel design contemporaneo: innovazione e sostenibilità 

Nel mondo contemporaneo, il concetto di forma continua a evolversi, riflettendo le sfide e le aspirazioni di una società in rapida trasformazione. Il design di oggi non si limita a unire funzionalità ed estetica, ma incorpora nuovi valori come la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e l’adattabilità. Le forme moderne sono plasmate non solo da considerazioni pratiche o estetiche, ma anche da una crescente consapevolezza ambientale e da una continua ricerca di significato. 

Un aspetto distintivo del design contemporaneo è l’uso delle forme organiche e biomimetiche, ispirate direttamente dalla natura. Queste forme, fluide e spesso irregolari, si contrappongono alla rigidità delle geometrie moderniste, cercando invece di imitare le strutture naturali per creare oggetti più armoniosi e sostenibili. Esempi di questo approccio sono visibili nelle architetture di Zaha Hadid o nei design di prodotti che imitano le superfici delle foglie, le curve dei fiori o la struttura delle conchiglie, cercando di connettere il mondo umano con quello naturale. 

Entra in contatto con Griva Arredamenti