Che salotto possiamo mettere nel nostro soggiorno di 20 mq? Come possiamo disporre i divani nella nostra stanza di 4 metri per 6? Che divani ci consigliano per il nostro salotto?
Queste sono le domande a cui più frequentemente gli arredatori La Casa Moderna si trovano a dover rispondere quando si parladi mobili imbottiti da soggiorno. Del resto, da professionisti quali sono, chi potrebbe essere più adatto di loro per consigliare disposizioni d’arredo che, spesso, chi “vende semplicemente salotti” ha difficoltà perfino ad immaginare? L’arredamento d’altronde è una cosa seria: materia di studio approfondita anche a livello universitario (la laurea in architettura di interni è una delle più popolari e desiderate), essa viene considerata a tutti gli effetti una “scienza” e per questo non può che essere ben lungi dal poter essere demandata a dei semplici venditori o degli improvvisati ed “interessati” commessi. La necessità però di avere ben chiare le numerose e importanti regole d’arredo che stanno dietro a questo tipo di progetto, specie quando si pensa di allestire stanze ritenute “semplici” come il salotto, è meno sentita da parte della gente. Perciò è sempre più frequente imbattersi in stanze da giorno arredate in maniera molto approssimativa o banale, quando addirittura non capita di trovarsi di fronte ad ambienti completamente “sbagliati” in cui si ha persino difficoltà ad entrare.
Tutto ciò accade perchè la maggior parte delle persone quasi mai considera il “salotto” (inteso come insieme di mobili imbottiti; divani e poltrone insomma), un arredo che necessita di essere in qualche modo “progettato”. E capita dunque di imbattersi nei problemi di cui abbiamo appena accennato.
Nei negozi “La Casa Moderna” i nostri architetti sono invece abituati per loro stessa natura a pensare in maniera differente: partono dalle misure della stanza, ascoltano le esigenze del cliente, valutano insieme agli utilizzatori le differenti soluzioni disponibili e, cosa da non sottovalutare cercano di immaginare anche quelle soluzioni che pur non essendo disponibili, possono essere comunque prodotte da chi, come loro, può contare su di una produzione di alto artigianato che consente di costruire anche divani “su misura” per il cliente.
Le soluzioni dei nostri arredatori sono dunque appositamente pensate per ogni singolo soggiorno che può capitare loro di arredare e vengono escogitate sempre seguendo dei criteri di base molto precisi che cercheremo in questo articolo di spiegare, per quanto o spazio a disposizione ci consenta.
Mai acquistare solo “con gli occhi”
Quando si deve comprare un divano si comincia col valutare la dimensione della stanza destinata a soggiorno molto banalmente con i propriocchi; molto spesso però lo spazio per i mobili pare non bastare o, al contrario, sembra di averne a disposizione tantissimo; le finestre e le porte creano ingombri che sono difficili da gestire, le pareti vuote sono obbligatoriamente da sfruttare per contenitori o per accessori (come la Tv) di cui non si può certo fare a meno e, come se non bastasse, ci si trova molto spesso di fronte a stanze che, oltre ad essere “soggiorni”, sono anche “ingressi”, se non addirittura “cucine”. E pensare che qualcuno continua a considerare i soggiorni come stanze facili da arredare! In realtà arredare un soggiorno significa operare delle scelte ( in primo luogo prettamente dimensionali) che difficilmente possono essere fatte senza un aiuto professionale, perché per farlo non basta pensare alle forme di un salotto o di un divano, considerando semplicemente quelli che è possibile vedere in qualsiasi negozio; occorre una visione d’insieme, serve uno studio preliminare sulle esigenze familiari, bisogna distribuire gli spazi in maniera equa e soprattutto non limitarsi semplicemente ad immaginare le soluzioni basandosi solo su quelle che si riescono ad inserire “visivamente” nel proprio ambiente.
Quando si posiziona un salotto in una stanza è indispensabile valutare: le larghezze degli elementi che lo possono comporre, la presenza o meno di ingombri non utilizzabili per sedervi (come i braccioli, le parti sporgenti o gli eventuali piani di appoggio), le altezze degli schienali, le profondità di seduta e quelle totali, il numero di sedute indispensabili per i componenti della famiglia e quelle necessarie per gli eventuali ospiti, le fonti luminose che occorrono a chi vi siede, la presenza o meno di una Tv in stanza e, ultimo ma non ultimo, lo spazio disponibile in soggiorno per alloggiare il salotto stesso. Tutt’altro che facile quindi…
Le possibili disposizioni funzionali di un salotto
Cominciamo subito dicendo che quando si parla di mobili imbottiti da soggiorno, si possono individuare principalmente cinque tipologie di utilizzo:
- Il salotto da conversazione
- Il salotto relax
- Il salotto “Tv”
- Il salotto giorno/notte
- Il salotto multifunzione
Vediamo dunque nel particolare questi tipi di arredamento, individuando innanzitutto le caratteristiche che si evidenziano in ognuno di essi:
Il salotto da conversazione
E’ essenzialmente il salotto per le case grandi e anche quello per le stanze in cui le persone che vi abitano non amano vedere la Tv in soggiorno, preferendo di gran lunga utilizzare tale ambiente come luogo conviviale per la propria famiglia o per ospitarvi amici e parenti.
La caratteristica principale di questo tipo di salotto è facile da individuare: sono gli ambienti in cui le sedute sono sempre una di fronte all’altra oppure poste in maniera per cui chi vi è seduto possa avere un contatto visivo molto agevolato nei confronti degli altri posti a sedere. E’ quindi il salotto per il quale sono ideali i divani “lineari” (cioè la forma più classica di divano con braccioli), posti in maniera frontale, oppure abbinati con poltrone adeguatamente posizionate. Nei casi di stanze molto grandi non è raro trovare questo tipo di salotto formato da tre divani messi a “ferro di cavallo” che, a seconda della larghezza dei divani stessi, può anche ospitare un gran numero di persone. La soluzione più funzionale da adottare in questi casi è quella dei due divani posti in maniera frontale, ma la più comune da trovare è invece quella che prevede una disposizione angolare dei due divani (posizione che consente di ottimizzare lo spazio in profondità), magari abbinati a due poltrone posizionate di faccia a quest’ultimi. L’uso delle poltrone è molto frequente nei salotti da conversazione; esse consentono infatti alle persone di poter disquisire in tranquillità, ma non possedendo strutture fisse ed ingombranti come i divani, sono molto comode e facilmente spostabili e per questo motivo consentono un utilizzo dello spazio più versatile. La poltrona abbinata al divano da conversazione, del resto, può avere molteplici forme che vanno dalla classica “berger” dotata di schienale alto e braccioli molto comodi, fino a delle piccole poltroncine che sono poco più che sedie con braccioli. L’importante quando si sceglie una poltrona da conversazione è saperla ben arredare al resto del salotto.
Se infatti un tempo era abbastanza facile trovare dei salotti composti da divani che avevano già abbinati con sè due poltrone della stessa fattezza, adesso è molto più difficile operare questo tipo di abbinamento: i divani sono quasi sempre progettati in quanto “divani” appunto, e si preferisce per questo produrli e acquistarli in forme che non prendono spesso nemmeno in considerazione l’eventualità di abbinarvi delle poltrone. In questi casi occorre agire quindi con gusto ed arguzia, cercando quegli abbinamenti che consentono accostamenti fra divani e poltrone che possono apparire anche molto originali. E’ il caso ad esempio degli abbinamenti realizzati con tessuti in coordinato che possono tenere egregiamente insieme anche modelli di imbottito molto differenti fra loro; così come avviene quando si accostano poltrone molto piccole, ma comode, a dei divani molto ingombranti e vistosi. Quando ci si trova a dover operare scelte di questo tipo, il trucco sta nell’individuare una sorta di “filo conduttore” che unisca in qualche modo divani e poltrone. Questo filo conduttore possono essere le forme, il tessuto oppure semplicemente il colore; anche alcuni specifici particolari come ad esempio il tipo di cucitura o di rifinitura dei bordi. Quello che è importante è creare un “coordinamento logico” che consenta in qualche modo di ricondurre mentalmente le due tipologie di imbottiti (divani e poltrone) a un qualche criterio stilistico o logico. In tal modo si possono operare anche scelte molto azzardate ed estrose senza mai cadere nel pacchiano o nel ridicolo.
Parlando di forme, si possono tranquillamente individuare delle linee abbastanza comuni nei salotti da conversazione: una delle caratteristiche più ricorrenti è ad esempio la fattezza dello schienale, che nei salotti fatti “per parlare” è quasi sempre abbastanza dritto, per consentire alle persone di mantenere il busto in posizione piuttosto eretta e per questo conversare più comodamente con chi sta di fronte. Per quanto riguarda l’altezza invece, non c’è una regola veramente fissa: i divani da conversazione hanno solitamente schienali molto bassi, ma non è affatto raro, al contrario, trovare poltrone da conversazione dota
te di schienale molto alto (come la “Berger” o la “Voltaire”) che permettono al busto di stare eretto, ma senza dover fare a meno di un comodo appoggio per la nuca.
Il salotto “Relax”
E’ il salotto comodo per eccellenza; forse l’accezione universalmente più gradita della stessa parola “salotto”. In realtà questo termine è riferibile esclusivamente ad una vasta ma abbastanza precisa categoria di imbottiti che per la natura di alcuni particolari, riesce ad assumere delle forme molto adatte al “riposo”.
Si tratta quasi sempre di salotti infatti molto comodi: imbottiture morbide ed ergonomiche, schienali adatti ad appoggiarvi la nuca, posizioni dunque solitamente molto inclinate per la schiena e, ove possibile, un confortevole appoggio per gambe e piedi. Quasi un posto per dormire, più che per riposarsi! In realtà invece il salotto Relax risponde egregiamente ad alcune ben precise richieste del mercato, quelle delle persone che considerano il salotto il luogo dove rilassarsi (da qui la parola “Relax”), riposarsi e, perchè no, farsi anche qualche piacevolissimo sonnellino.
Il salotto Relax è dunque il posto più comodo e confortevole della casa e per ottenere questo “status” ci vogliono caratteristiche veramente uniche. Una fra queste è la possibilità di essere dotato di “meccanismi” che permettono al salotto stesso di assumere posizioni il più possibile adatte al riposo; come avviene con gli schienali reclinabili che si sollevano a sostenere la nuca oppure con le sedute estraibili che quasi magicamente vengono fuori da sotto il cuscino inferiore, in modo da essere di sostegno alle gambe.
Un componente abbastanza comune del salotto “relax” è la cosiddetta “penisola”, un elemento d’arredo divenuto di gran moda durante gli anni ottanta che unisce in sè le caratteristiche di un vero e proprio letto con quelle ben più normali (per un ambiente “giorno”) di una comoda seduta. Una penisola può avere al giorno d’oggi le dimensioni e le forme più disparate: può essere larga o stretta, lunga o corta, tradizionalmente di forma rettangolare oppure stondata e addirittura trapezoidale; l’importante è che sappia mantenere inalterata la sua principale caratteristica, quella cioè di saper divenire comodo appoggio per delle gambe in cerca di riposo. Le penisole più comuni da trovare sono semplicemente delle estensioni che aumentano, a volte più del doppio, la profondità della seduta di un normalissimo divano. E’ come se si prendesse un cuscino e lo si “tirasse” verso l’esterno per prolungare il posto dove la persona può stare seduta: più ampia è dunque la dimensione di tale “seduta” in profondità, più comodo sarà potervisi riposare.
Quando si parla di salotto Relax però non ci si riferisce quasi mai ad una forma specifica di salotto ma bensì alle sue caratteristiche più “peculiari”.
Il salotto qui fotografato ad esempio può spiegare questo concetto: si tratta in fin dei conti di un normalissimo divano “ad angolo” di quelli che è possibile trovare in tantissime case. La caratteristica che lo rende però a tutti gli effetti un divano “relax” sta nella particolarità del suo schienale che, “sollevandosi” attraverso un comodo meccanismo a cremagliera nascosto, permette di assumere una posizione comodissima per la schiena di chi vi si siede. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: all’inclinazione dello schienale che fa assumere a chi lo usa una posizione molto confortevole e alla possibilità di alzare lo schienale fino a potervi appoggiare perfettamente la nuca. Questa della posizione della nuca è un fattore di comodità di notevolissima importanza. Immaginatevi per un attimo di trovarvi seduti in un salotto, magari comodissimo, ma che non vi permette in alcun modo di poggiare la nuca: a lungo andare la testa, dovendo essere continuamente sostenuta dal corpo comincerà piano piano a “pesare” creando una situazione di grande affaticamento. Un divano relax è fatto apposta proprio per evitare questo tipo di problemi; una sorta di “letto”, in cui le membra possono facilmente riposare anche senza dormirvi.
Il salotto “Tv”
Concettualmente (e spesso anche morfologicamente ) legato alla tipologia di salotto appena descritta come “Salotto Relax”, il Salotto “Tv” differisce da quest’ultimo soltanto per la posizione che esso deve assolutamente occupare all’interno della stanza in cui si trova: quella direttamente di fronte al televisore. In realtà infatti un salotto Tv non è una tipologia di salotto che si contraddistingue per una specifica forma, bensì per il fatto che esso viene composto e posizionato in esclusiva relazione alla posizione della Tv stessa. Un salotto Tv dunque può essere composto da un divano con due poltrone, da due divani messi in angolo, da un divano unico di forma angolare, da un divano a cui è abbinata una comoda “Chaise Longue” oppure da un divano con penisola. Quasi tutte le composizioni possono essere adatte per essere posizionate di fronte alla Tv; le cose in realtà indispensabili da tenere presente in questo caso sono: la comodità delle sedute e la visuale diretta della televisione.
Per quanto riguarda quest’ultima, quando si pensa di arredare un salotto predisponendolo per una comoda visuale del televisore, la distanza che intercorre fra le sedute di un divano e la Tv stessa, assume una grandissima importanza. A questo proposito sono due le variabili da tenere nella massima considerazione: la grandezza del televisore e il numero di persone che dovranno avere la possibilità di vederlo in contemporanea. Attualmente per quanto riguarda il salotto, le misure di televisore preferite vanno dai 42 pollici in su fino ad arrivare anche ai 90 o addirittura ai 120 pollici delle tv a Maxischermo. Ovviamente maggiore é la grandezza della TV tanto più grande dovrà essere la distanza che dovrà rimanere fra lo spettatore ed il televisore. In linea generale si considera giusta per un Tv a 42 pollici una distanza di circa 2,50/ 3,00 mt; misura che sale a circa 3,50 mt per le Tv a 50/55 pollici e così via. Anche il numero di persone che contemporaneamente si prevede che possano vedere la TV va però considerato in questo conteggio. Se infatti tre o cinque persone possono posizionarsi di fronte ad una Tv in modo abbastanza equidistante il discorso cambia quando si ha a che fare con un gran numero di sedute; in quel caso, ovviamente, occorre considerare la distanza che passa fra la posizione più distante e il televisore, cercando di dimensionare quest’ultimo in modo adeguato. L’importante, in questi casi, è evitare assolutamente che avvengano situazioni in cui, ad esempio, uno spettatore si trova troppo vicino ad un televisore troppo grande mentre qualcun’altro si trova a vedere i programmi Tv ad una distanza abissale. Si tratta di uno di quei classici casi in cui occorre trovare una giusta via di mezzo che possa accontentare tutti, senza creare troppi disagi a nessuno. Ma attenzione! Quando si considera la miglior distanza fra salotto e Tv, bisogna anche tenere ben presente un fattore prettamente estetico! Se ci troviamo infatti a dover posizionare il divano o le poltrone al centro della stanza, per ottimizzare al meglio la visuale della Tv, bisogna assolutamente che il salotto che intendiamo posizionare sia sufficientemente bello e rifinito anche sul “retro”, altrimenti ci troveremo di fronte a una situazione in cui, paradossalmente, la parte bella (quella frontale) del salotto rimane nascosta alla vista, mentre quella meno bella (il resto appunto), diventa la parte più osservata dell’intero soggiorno!
Inizialmente abbiamo detto che il salotto Tv non differisce dal salotto Relax che per la posizione che può assumere all’interno della stanza. Questo è ancora più vero quando si vanno a considerare le caratteristiche morfologiche ideali che dovrebbe avere un salotto Tv. Il salotto Tv infatti, proprio come il salotto Relax deve essere principalmente comodo. La comodità del Salotto Tv differisce però da quella del salotto Relax da un particolare: il fatto che la persona che vi è seduta, dovendo vedere la televisione, ha necessità di mantenere la testa in una posizione piuttosto “eretta”. In questo specifico caso assume un valore davvero notevole l’eventuale appoggio su cui si può contare per posarvi la nuca. La nuca infatti proprio per la sua stessa forma diventa l’unico sostegno possibile per la testa qualora si abbia la necessità di mantenerla in una posa piuttosto dritta. Per ottenere appoggi adeguati sono numerosi i sistemi che attualmente si trovano disponibili sul mercato a proposito di salotti; i più in voga sono quelli che permettono ai cuscini degli schienali dei divani di “alzarsi”, inclinandosi verso l’alto in modo da creare l’appoggio ideale per la testa. Attraverso queste speciali soluzioni il corpo si adagia in maniera perfetta per la visione di un punto della stanza (nel nostro caso ovviamente è la TV) che dovrebbe essere posto ad un’altezza non inferiore ai 120 cm. In tal modo la testa può rimanere inclinata quel tanto che basta per poter giacere comodamente.
In merito alla comodità, un ruolo davvero notevole lo giocano la posizione delle gambe. Quando il corpo si rilassa infatti ha bisogno di bilanciare i flussi sanguigni e per questo motivo prova sollievo quando si sollevano le gambe potendole poggiare su di un sostegno. A tale scopo è possibile utilizzare sia sistemi considerabili in qualche modo “fissi” (come possono essere le varie Chaise Longue, penisole o i Pouf) e dei sistemi estraibili come quelli utilizzati nel caso dei salotti Relax. Questi sistemi, nel caso dello spettatore di un televisore, sono davvero utili; essi consentono infatti di usare tali sostegni solo e soltanto nel momento in cui si comincia a guardare la televisione, senza che essi rimangano ad ingombrare davanti al salotto quando non servono. Ne esistono di diversi tipi; quelli più comuni sono quelli che prevedono l’estrazione del cuscino inferiore della poltrona o del divano, fino al punto di divenire una vera e propria penisola. Altri invece, anche grazie a meccanismi meccanici o elettrici, sollevano la parte sotto il cuscino della seduta in questione fino ad ottenere un vero e proprio “poggiapiedi”. E’ ovvio che parlando proprio in termini di comodità, le soluzioni “automatiche” sono quelle che risolvono meglio certi tipi di problematiche; ma bisogna assolutamente tener ben presente un concetto: qualsiasi sia il tipo di meccanismo si consideri di inserire all’interno di un mobile imbottito come i divani e le poltrone, è assolutamente necessario che essi siano perfettamente integrati a livello estetico nel design complessivo del mobile. Ogni “forzatura” infatti, diventa in caso contrario assolutamente deleteria e pregiudica il risultato estetico complessivo in maniera a volte davvero molto grave.
Il salotto giorno/notte
Ci sono situazioni al giorno d’oggi che obbligano ad un utilizzo molto versatile delle stanze di cui è composta la casa. Le abitazioni, ormai si sa, sono sempre più piccole ed è quindi sempre più frequente la necessità, ad esempio, di dover allestire un salotto in modo da poterlo utilizzaresia come soggiorno che come camera da letto. In questo caso si tratta ovviamente quasi sempre di utilizzare divani, o comunque delle sedute, che consentano in qualche modo di poter essere trasformati in veri e propri letti.
Non è questo l’ambito in cui approfondiremo l’argomento riguardante il tema dei divani o delle poltrone-letto, prendendo magari in considerazione le tante peculiarità che possono caratterizzarli. In questo paragrafo infatti ci concentreremo nel precisare le regole necessarie da tenere ben presenti nel posizionare questo tipo “speciale” di imbottito all’interno di un salotto.
Cominceremo col dire che, in linea generale, ogni divano o poltrona che si può trasformare in letto, proprio a causa di questa particolare caratteristica, può vedere modificate anche di molto le proprie dimensioni e questa è ovviamente la cosa da tenere nella maggiore considerazione in questi casi. Il sistema più ovvio per progettare quindi un salotto che possa essere utilizzato anche per dormirci è quello di prevedere gli ingombri che quest’ultimo occuperà all’interno della stanza una volta trasformato.
I salotti trasformabili più comuni da trovare sono quelli che prevedono l’utilizzo di divani-letto; fra questi possono esservi sia versioni che prevedono la trasformazione in letti “matrimoniali” (le più comuni) sia versioni che contengono al loro interno soltanto dei letti singoli. Nel caso dei divani-letto matrimoniali ci troviamo di fronte probabilmente al tipo di mobile che più occupa spazio una volta aperto: generalmente un divano letto di dimensione normale misura circa 220 x 230 cm di profondità totale e questo fa capire abbastanza bene quanto sia importante aver ben chiaro dove esso debba essere posizionato nel proprio salotto. Generalmente, lo stratagemma più usato per far sì che un divano-letto una volta aperto non crei troppi impicci, è quello di posizionarvi accanto mobili che siano facilmente spostabili, come piccoli divani, tavolini o poltrone. In questo modo infatti sarà facilmente possibile creare lo spazio necessario per l’apertura, pur utilizzando al meglio quello stesso spazio quando il divano è in posizione “giorno”, cioè chiuso.
Uno spazio “notte” che si rispetti però, deve possedere alcuni requisiti: per prima cosa deve poter contare su dei piani di appoggio dove sia possibile posare gli oggetti che possono servire a chi sta andando a letto; occorre poi fare in modo che, per chi dorme in quella stanza, sia abbastanza comodo spegnere ed accendere la luce al momento del bisogno. Prevedere dunque queste possibilità anche in una stanza solitamente utilizzata come soggiorno, sarebbe auspicabile, per chi vuole usarla anche di notte. Per quanto riguarda gli appoggi, il discorso è abbastanza semplice: basta provvedere a posizionare un piccolo tavolino (due, nel caso del divano-letto matrimoniale) accanto alla seduta che verrà utilizzata come letto durante la notte. Per quanto riguarda la luce invece, il discorso si fa un po’ più complesso; in generale, quando il divano-letto è posizionato a ridosso di una parete, è preferibile utilizzare delle normali prolunghe e fornire ogni posto letto di una semplice lampada ad appoggio (una abat-jour, tanto per intendersi). Quando invece il divano è posto al centro delle stanza conviene rifornirsi di piccole lampade appoggio al led che, funzionando a batteria, consentono un ottimo utilizzo senza creare troppi impicci.
Attualmente le versioni di divano-letto più vendute (a parte ovviamente quello dritto, classico, con braccioli) sono quelle che prevedono composizioni complete di penisola. In questo caso ci troviamo di fronte ad un’altra tipologia di ingombro, creato dalla caratteristica trasformabilità del divano stesso. L’accostamento molto vicino di divano e penisola infatti, crea una particolare situazione in cui, quando il divano-letto è “aperto” in posizione notte, rimane praticamente “attaccato” alla stessa penisola, facendo sì che venga a mancare sia lo spazio per andare a letto da quel lato, sia per posizionarvi accanto un tavolino o una piccola luce. In questo caso è assolutamente necessario tener ben presente un concetto: l’uso di questo tipo di divano-letto, pregiudica in parte l’utilizzo “notte”, ma crea enormi vantaggi durante il giorno. Occorre quindi fare di necessità virtù ed utilizzare anche la seduta della penisola stessa come un vero e proprio “piano di appoggio”, capace di sopperire alla mancanza di un tavolino. Su di essa potremo dunque appoggiare gli oggetti di uso notturno ed utilizzarla anche per posarvi una lampada o una sveglia.
Il salotto “multifunzione”
Ed eccoci infine arrivati a quello che, sicuramente è l’uso più comune del salotto che può essere trovato nelle case moderne: quello “multifunzione”.
Ormai si sa, il salotto è diventato una sorta di “isola-social” all’interno della casa; e quanto è cambiato il modo di utilizzare il salotto ultimamente lo dimostrano le forme allungate, le sedute mobili, i pouf, i cuscini reclinabili e i meccanismi trasformabili che rendono ogni salotto molto versatile. Tutta questa “evoluzione” è avvenuta probabilmente a causa di un cambiamento epocale che sta interessando la società da tempo e che vede in alcuni ambienti della casa il luogo dove l’essere umano può ritrovare la dimensione più personale ed intima, pur restando sempre perennemente in contatto col mondo esterno.
Occorre farci l’abitudine: in salotto si fa e si farà sempre di più di tutto. Con i nuovi appoggi intorno alle sedute si mangerà, si scriverà, si rimarrà in contatto con gli amici e si potrà vedere la Tv. Con i nuovi meccanismi vi si potrà riposare o dormire. Sui pouf e sui tavolini bassi, potremmo trovare ogni cosa: Libri, riviste, telefono, cibo, tablet, telecomandi, joystick per i videogiochi ecc. Per questo motivo sarà sempre meno frequente trovare un “normale” divano a due o tre posti abbinato, come si usava un tempo a due comode ed ampie poltrone.
Tutto è cambiato: le sedute e gli schienali sono diventati più bassi, i cuscini dove ci si siede sono più ampi e profondi, tanto da superare a volte i 110 cm di profondità. Tutto ciò avviene con l’obiettivo di ottenere un comfort di utilizzo sempre maggiore ed “informale” proprio a discapito della dimensione più “composta” e tradizionale che avevano i salotti di un tempo.
Una volta il salotto doveva essere pronto per l’eventualità che “venisse qualcuno” perchè quel “qualcuno” (amici, parenti o vicini di casa), prima o poi sarebbe effettivamente arrivato. Adesso molto meno. Il salotto ha assunto dunque una sua funzione “intima” che difficilmente avrà modo a breve di cambiare.E’ stato internet a modificare questo concetto di “ambiente casa”. Grazie all’accesso a tutte le informazioni del mondo, al poter lavorare o ordinare del cibo, al restare perennemente ed immediatamente in contatto “diretto” con gli amici ed i parenti anche se stanno all’altro capo del pianeta. Per questo non c’è spesso più bisogno di “tanti posti a sedere” e si preferisce di gran lunga aver poche sedute ma davvero molto comode. Anche le composizioni “ad angolo” che, ad esempio, quasi sempre vengono considerate per il numero di persone che possono ospitare, quasi mai al giorno d’oggi vengono acquistate per quello ma bensì per la loro capacità di poter creare quegli spazi facilmente trasformabili (ecco la multifunzionalità) da seduta a comodo giaciglio.
Un soggiorno, attualmente, quasi sempre deve possedere caratteristiche tali da poter avere funzioni anche molto differenti fra loro ed è per questo che alcune tipologie di salotto sono preferite rispetto ad altre.
Un salotto multifunzione deve insomma essere in grado di racchiudere dentro di sè tutte le caratteristiche degli altri salotti che abbiamo descritto in queste pagine: deve essere bello, deve poter sostenere adeguatamente una persona mentre riposa, ma deve, all’occorrenza, anche essere capace di sostenerla mentre sta parlando con un altra. Deve essere comodo per chi vuol vedere la Tv, ma anche per chi ha necessità di lavorare al computer o col proprio tablet. Deve permettere a chi vi siede di consumare qualche rapido spuntino ma anche di poter sostenere con tranquillità una lunga conversazione tramite “chat”. Insomma, il salotto deve essere in grado di sopperire oggi ad ogni necessità che l’”homo social” ha e che potrà avere in futuro. Una cosa che è più facile a dirsi che a farsi.
In effetti, con le case moderne, non è raro trovarsi in difficoltà per chi deve progettare il proprio salotto. Quando lo spazio a disposizione è poco si è costretti a sfruttare ogni centimetro e quindi, per valutare al meglio gli ingombri, nei moderni salotti multifunzione è necessario partire proprio dall’importanza che si intende dare ad ogni singola funzione per destinare ad ognuno di essa lo spazio vitale necessario. Ci troveremo dunque a valutare preventivamente quanto tempo e spazio vorremmo destinare alla visione delle Tv; dovremo prevedere se sarà necessario predisporre delle sedute necessarie per gli ospiti; oltre a tenere in considerazione l’eventuale necessità di un ulteriore posto dove dormire in casa e dovremo far tutto questo senza dimenticare che, bene o male, il soggiorno rappresenta spesso il “fulcro” della casa e, per questo motivo, esso va allestito ed arredato seguendo dei canoni estetici che ci consentano di “non vergognarci di noi” qualora ricevessimo degli ospiti. Troppo spesso infatti, diventa proprio quest’ultimo il problema più importante dei salotti multifunzione: il nostro desiderio di trovare soddisfazione ad ogni nostra possibile esigenza ci fa prediligere alcune scelte che, alla fine, creano risultati estetici catastrofici. E’ il caso di chi pretende di arredare un salotto senza destinare un budget adeguato all’importanza che questo ambiente ha all’interno della casa. Ciò è deleterio e rischia di divenire un vero e proprio “problema sociale”. La lunghissima crisi economica che ha interessato il nostro paese, ha infatti spesso portato la gente a dare meno importanza ai fattori estetici e qualitativi degli arredi, prediligendo quelli “pratici” ed esclusivamente economici. Questo ha creato una generazione di persone che vivono in ambienti in cui nessuno vorrebbe vivere, ma a cui, spesso a causa della loro stessa situazione economica, essi sono costretti. In realtà questo non è solo un problema di soldi, ma anche (e soprattutto) di priorità: chi si lamenta di non avere i soldi sufficienti per fare un salotto bello e qualitativamente adeguato, è spesso chi quei soldi li destina a spese che non sarebbero altrettanto necessarie. Vivere bene la propria vita infatti, e viverla sopratutto in luoghi dove sia piacevole viverla dovrebbe essere una delle cose più importanti per ognuno di noi. Sempre.
Conclusioni
Speriamo che la nostra guida su come scegliere un letto imbottito ti abbia fornito le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole e soddisfacente. Presso Griva Arredamenti, siamo pronti ad aiutarti a realizzare arredamento su misura.
Ti invitiamo a visitare i nostri showroom di Pinerolo e Torino, dove potrai scoprire di persona la qualità e l’eleganza dei nostri mobili. Potrai toccare con mano i materiali, valutare le soluzioni di spazio e ottenere consigli personalizzati dai nostri esperti.
Se hai domande o desideri ulteriori informazioni, non esitare a contattarci. Saremo felici di fornirti tutte le risposte di cui hai bisogno dai nostri esperti interior designer.