L’evoluzione del concetto dell’abitare ha portato di recente a una diversa fruizione della zona notte che si è espansa verso usi finora piuttosto sconosciuti. In questa stanza, sin qui principalmente deputata al sonno e al riposo, adesso si legge, si ascolta la musica, si telefona per confidarsi con gli amici, oppure più semplicemente, si guarda la TV. E avviene anche che sempre più persone oggi considerino la camera da letto anche come il luogo ideale per prendersi cura del proprio corpo, magari facendo ginnastica, oppure dilettandosi in rilassanti esercizi Yoga. Così, accanto al letto trovano posto impianti audio, poltrone, tavolini, scrittoi, libri, computer e attrezzi ginnici. Sottoposta dunque a un uso molto più intenso e variegato, la camera richiede oggi un’attenta progettazione, che permetta di rispondere a esigenze di massima funzionalità senza mai rinunciare all’estetica. Pur tenendo conto di questa versatilità, che ne fa un ambiente aperto e multifunzionale, la camera da letto possiede però sempre una propria speciale peculiarità che la rende diversa ad ogni altra stanza della casa. La camera continua infatti ancora oggi a rivestire la funzione di spazio prettamente intimo: è il locale “privato” nel luogo più personale che possediamo, ovvero, la nostra stessa casa. Anche nel caso di un l0ft o di un monolocale, la camera da letto è una zona che si tende a separare dagli altri ambienti, magari ricorrendo a schermature mobili o non interamente occultanti, ma sempre posizionate nell’ottica di “dividere” questo luogo speciale da tutto il resto. Tant’è vero che nella camera da letto non c’è quasi mai la necessità di un arredo di rappresentanza, non ci sono particolari vincoli nella scelta di colori, accessori e finiture.
La camera è il luogo “della libertà” e come tale è importante che sia progettata sulla personalità di chi la vive. Le caratteristiche della stanza da letto rispecchiano in questo le trasformazioni sociali ed economiche avviate a partire dal XVII secolo, che hanno coinvolto la progettazione dell’intera casa. In precedenza solo le classi più abbienti potevano permettersi vani diversificati per le specifiche attività· casalinghe. La maggior parte degli alloggi erano caratterizzati da un unico ambiente, dove mobili “flessibili” e rimovibili, si utilizzavano durante il giorno e la notte in maniera continua, ma sempre diversa. Le case dei ricchi, invece, avevano spesso stanze da letto tanto ampie da rendere necessari i cosiddetti “letti a baldacchino” i quali, chiudendosi, formavano una specie stanza nella stanza, capace di isolare chi vi dormiva dal freddo e dal rumore. Nelle case comuni i letti non erano spesso altro che giacigli che, all’occorrenza, potevano essere alzati o spostati al fine di liberare lo spazio e contribuendo così alle altre funzionalità dell’unico locale nel quale venivano svolte tutte le attività del nucleo familiare. Con le dovute differenze, nel trasformismo del mobilio delle normali case di un tempo, troviamo quasi un’assonanza con la flessibilità che caratterizza gli odierni alloggi. Oggi c’è una maggiore attenzione alle esigenze individuali e una tendenza alla personalizzazione degli ambienti impensabile fino a pochi anni fa, ma quella necessità di rendere comodo e funzionale ogni utilizzo specifico, che vada al di là del semplice dormire e riposare, è rimasta più o meno la stessa. La vera sfida odierna è dunque quella di creare stanze da letto che siano capaci, non solo di soddisfare le nuove esigenze di funzionalità, ma che diano anche la possibilità di modificarsi con l’evolversi di tali esigenze.
Sontuosa o minimalista, accogliente o disadorna, la camera da letto moderna è dunque sempre di più un luogo che deve necessariamente “parlare” la nostra “lingua” e che deve essere capace di assecondarci.
Corre ogni giorno più veloce il ritmo della vita e la casa muta di conseguenza il proprio aspetto, portandosi con se un forte segno di contemporaneità. La camera da letto non sfugge a questa continua evoluzione, ma essendo essa tendenzialmente composta sempre dai soliti elementi d’arredo (letto, armadio e contenitori a cassetti) si presenta spesso la difficoltà di coniugare questo aspetto evolutivo con degli arredi statici ed immobili nelle loro forme. Il design, sotto questo aspetto può essere molto utile sia dal punto di vista dell’arredo che dell’architettura di una camera. Pur mantenendo infatti invariata la principale funzione di spazio “intimo” dedicato al riposo, la camera può essere pensata come un luogo non più isolato e fine a se stesso, ma bensì come una stanza aperta alla vista ed in comunicazione con altri ambienti della casa. Fondamentale in questi casi, prima di mettere mano alla progettazione e iniziare a rimuovere porte o abbattere tramezzi, è valutare bene il suo rapporto con il resto dell’abitazione e con gli usi che si intende fare della propria stanza da letto. Vi sono case che, ad esempio, non permettono grosse modifiche strutturali, ma che possono lo stesso permettere l’integrazione di due ambienti come la camera da letto ed il bagno. Vi sono invece case che, pur non consentendo nessun tipo di modifica permettono l’inserimento di arredi il cui scopo è essenzialmente quello di allargare gli orizzonti ed aprire alla vista. Due vetrate di dimensioni considerevoli come quelle che fanno bella mostra di se in questo grande armadio, si prestano sia per evidenziare e rendere più fruibili degli spazi (specificatamente quegli degli abiti), sia per rendere più originale ed inedito un arredo che, come avviene spesso nel caso dell’armadio, è quasi sempre uguale a se stesso ormai da secoli. La verticalità e la trasparenza di questi elementi conferiscono un carattere particolarmente elegante e “Luxury” all’intera camera.
La stanza da bagno che fa “capolino” in questa foto è il migliore coronamento per questa filosofia di arredo, perché la completa e l’amplifica, rendendola unica e irripetibile. Anche però chi non può o non vuole fare a meno dell’intimità del proprio bagno in nome dell’immagine e del lusso, può sempre ricorrere ad “escamotages” piacevoli e funzionali. Perché non corredare ad esempio il collegamento fra la propria camera ed il proprio bagno con una splendida anta scorrevole in vetro, magari in finitura opaca o riflettente e magari pure in abbinamento con le ante a vetro dell’armadio? Chiunque vorrà utilizzare il proprio bagno in perfetta intimità potrà in questo modo farlo senza grossi problemi, mentre al momento più opportuno le due stanze potranno godere della propria vista reciproca ampliando gli spazi e incrementando l’idea di opulenza. Il filo conduttore è la luce che, tramite il vetro, concorre ad accentuare l’importanza degli arredi e dell’architettura dell’ambiente. Perché è bene precisare che non sta tanto nella trasparenza del materiale la chiave del discorso, quanto nella sua capacità di amplificare e tramettere l’effetto benefico della luce naturale e quello prettamente funzionale della luce artificiale. A contrasto con il bianco degli arredi, del soffitto e dei complementi tessili, alcune pareti possono spiccare attraverso colori accesi ed evidenti, tanto quanto basta da rendere particolare ed originale l’ambiente. A quel punto, tutto il resto sarà abbastanza facile ed ogni altro arredo troverà il posto, molto naturalmente, nello spazio rimanente.
Il gusto “borghese” che spesso si sente nominare a proposito di arredi eleganti è un qualcosa di molto conosciuto a livello stilistico, che però è abbastanza difficile da definire in maniera precisa. Si tratta in pratica di un insieme di elementi ben determinati che possono però essere combinati in innumerevoli maniere senza che alla fine cambi il risultato. Un sistema che spesso a per base l’uso del legno scuro (a volte scurissimo), ma che può dipanarsi anche attraverso l’atmosfera particolare e rigorosa propria del metallo, fino ad arrivare all’opulenza delle imbottiture più eclatanti e raffinate. La comunicazione visiva che avviene fra questi differenti elementi si presta particolarmente alla camera da letto, luogo in cui, per antonomasia, certi tipi di atmosfere contribuiscono in maniera importante a rendere l’ambiente notte piacevole e confortevole. Il risultato però assolutamente più evidente, in questo tipo di abbinamenti, è quello relativo all’eleganza stilistica che si ottiene nelle stanze da letto così arredate.
La gamma di arredi, finiture, accessori e materiali che la ricerca ed il design hanno col tempo messo a disposizione per chi ama questo tipo di stile è attualmente davvero notevole, ma non è sempre facile costruire una camera che sia davvero elegante, pur utilizzandoli. Il punto di partenza probabilmente risiede nella scelta dei colori che in questo caso non dovranno mai essere sgargianti o evidenti, ma che dovranno altresì rappresentare un’idea di sobrietà e morigeratezza stilistica. Ciò non significa che nella camera “borghese ed elegante” non ci si possa sbizzarrire in “eclettismi” ed inserimenti originali, anzi, tutt’altro ! Ogni particolare che potrà dirsi infatti “degno di nota” sarà ben visibile ed evidente in questo tipo di stile e per questo motivo potrà facilmente contribuire a mitigare quella certa “monotonia”, che può divenire il vero problema di questi progetti.
Stiamo parlando di quelli inserimenti “eccellenti”, quali possono essere ad esempio un letto imbottito di misure eccezionali, un camino antico come quello della foto, un quadro di gusto eclettico, oppure un’opera d’arte particolarmente estrosa, che si evidenzi magari per la sua originalità ed il suo colore, senza però fare a cozzi con il resto degli arredi. Così facendo, se materiali e colori ritornano, pur con sfumature e dettagli diversi, l’ordine tipico delle camere realizzate con questo stile si traduce in un più ampio respiro. Ultimamente, ad aiutare chi preferisce questo tipo di ambienti notte, sono arrivati, e subito divenuti molto di moda, gli inserimenti di oggetti e rifiniture realizzati in metallo dorato e ramato. Questi “sprazzi di luce” consentono la realizzazione di abbinamenti che, pur restando negli stessi rigorosi canoni stilistici del resto della camera, suscitano l’interesse e l’ammirazione di chi li osserva.
L’utilizzo di questo tipo di metallo può essere vario e può riguardare le lampade, gli accessori come sedute e tavolini, i soprammobili più disparati oppure semplicemente le maniglie e le rinifiture degli arredi. L’importante, anche in questo caso, è non esagerare e centellinare con la massima attenzione gli apporti, evitando accuratamente di superare quella sottile linea di confine che, soprattutto in camere da letto di questo tipo, esiste senza dubbio fra “l’eleganza” ed il “cattivo gusto”. Collocata dunque in stanze di dimensioni adeguate, la camera da letto “borghese ed elegante” dialoga forse in misura minore con le altre stanze della casa, ma contribuisce molto ad impreziosire ed a rendere veramente unica ogni abitazione.
Una camera è costituita da pareti, soffitto, pavimento e aperture. La combinazione di questi elementi, magari realizzata coi materiali e nelle sembianze più disparate, fa da coronamento agli altri elementi architettonici importantissimi di ogni stanza da letto che sono costituiti dagli arredi che vi vengono inseriti. Una camera matrimoniale deve avere una superficie minima di 14 mq e un’altezza che, almeno nella maggior parte del nostro paese, non deve essere inferiore ai 270 cm. Queste indicazioni, pur apparendo evidentemente basilari ad ogni progettista, suonano tuttavia completamente sterili al fine di una visione estetica, almeno se non considerate in una giusta alternanza di “pieni e vuoti” che tenga ben presente le caratteristiche di ogni finitura, colore e materiale che si intende utilizzare.
La camera da letto “di design”, nasce proprio come perfetto connubio fra l’architettura dell’ambiente ed il progetto estetico e funzionale degli arredi. Del resto, ogni ambiente notte è costituito sempre dai soliti elementi d’arredo, ovvero il letto, l’armadio ed il gruppo dei contenitori a cassetti. Questo fa sì che se si desidera veramente dare un aspetto un po’ più originale alla stanza in cui si passa la maggior parte del tempo, occorre operare delle scelte che, pur non avendo necessariamente un comune denominatore (come nel caso qui fotografato) devono rispondere a degli esatti criteri estetici. Come in una partitura musicale si parte dal “silenzio” di una camera vuota, cercando di riempire di note il nostro ipotetico “pentagramma” partendo proprio con la struttura che ne determinerà il “ritmo”, ovvero, nel nostro caso, gli spazi architettonici costituiti dalla mura e dal resto dei materiali costruttivi e decorativi. Nell’esempio qui fotografato si è partiti dando una connotazione molto originale all’ambiente dotandolo innanzitutto di uno splendido pavimento in resina di colore beige chiaro, che contrasta in maniera molto leggera col colore grigio/azzurro delle pareti realizzate a “marmorino”.
Lo stesso tipo di finitura è stato poi utilizzato nel soffitto, ma con un colore che richiama maggiormente (e non a caso) quello del pavimento. Completano la “decorazione” di questa splendida camera da letto, una bella parete realizzata in listelli di legno naturale e una porta “pavimento-soffitto” in vetro opaco laccato ed alluminio. Architettonicamente dunque, i colori e le finiture presenti già si coordinano fra di se in maniera egregia pur essendo, evidentemente, molto differenti fra loro. Il perfetto connubio però si realizza con l’inserimento degli arredi i quali, se pensati e progettati a priori, come in questo caso, apportano all’ambiente notte un carattere davvero indiscutibile. Eppure stiamo parlando di elementi per niente coordinati fra loro e realizzati addirittura in materiali molto diversi.
Eppure essi coesistono perfettamente in questa camera da letto perché integrati con una logica ineccepibile. L’armadio, con la sua finitura lucida ed il suo colore neutro, si sposa perfettamente col pavimento ed il soffitto; il letto, imbottito in tessuto azzurro, determina un’unione imprescindibile col colore delle pareti e della porta, mentre il gruppo comò e comodini, completamente in legn0, pare fatto apposta per abbinarsi alla parete retro-letto. Il resto degli accessori, come il tappeto ed i tavolini, non sono a quel punto che il facile complemento di un ambiente già perfettamente combinato. Il design è essenzialmente questo: un connubio ideale fra arredi, architettura che si compie unendo perfettamente estetica e funzionalità.
Con in testa la verità indiscutibile che in arredamento “il vero lusso sta nell’eleganza dell’essenziale”, proviamo adesso a codificare un arredo da camera da letto che si caratterizzi soprattutto per la sobrietà del suo stile e per la semplicità delle sue linee. Fermo restando la presenza degli elementi imprescindibili di ogni ambiente notte, ovvero armadio, letto e contenitori a cassetti, è fuori dubbio che le loro dimensioni, i loro colori e le loro forme, costituiscono la base su cui si viene a determinare quel “tono particolare” e quella precisa impronta che si intende ottenere in ogni arredo, indipendentemente dalla sua importanza.
I colori chiari, le linee pulite e rigorose, l’uso di materiali semplici e poco evidenti, parlano da soli di “storia del design” e di architettura moderna, passando da culture di impronta industriale e da dinamiche tipiche del design del ‘900. E’ il cosiddetto “minimalismo formale” che dipanandosi dal “razionalismo” che ha caratterizzato l’architettura dell’inizio del secolo scorso, ha preso piede in tutto il mondo, investendo ovviamente anche l’arredamento d’interni. Nel caso delle camere da letto, questa evoluzione ha preso il via attraverso una profonda revisione stilistica che ha portato i progettisti a evidenziare gli aspetti funzionali dell’arredamento, piuttosto che quelli prettamente estetici. Certo, in una camera da letto “minimalista” gli arredi non possono essere solo elementi semplicemente funzionali e fini a se stessi, altrimenti si rischierebbe di scadere nel mediocre o peggio ancora nello sgradevole, per questo motivo quando si allestiscono zone notte di questo tipo occorre un design (e spesso, di conseguenza, un designer) d’interni che miri al bello oltre che al confort.
Ciò può sembrare effettivamente complicato per chi si trova a lavorare con mobili estremamente semplici e sobri, ma bastano in realtà pochi segni distintivi per rendere ogni camera di gusto minimale, una bella camera da letto. Nella foto in questione ad esempio, gli arredi sono molto “spartani” nelle loro linee e nel loro colore bianco, eppure è bastato dotare la parete retro-letto di una sgargiante carta da parati per rendere l’ambiente divertente e piacevole. Il pavimento poi, in legno naturale contribuisce a dare alla camera da letto un aspetto caldo e confortevole che dialoga in modo perfetto con il panorama che si vede dall’ampia apertura finestrata.
Il legno, in effetti, è senza dubbio il materiale preferito per pavimentare le camere da letto. Più o meno pregiato, chiaro, scuro o venato, il legno di quercia, betulla, faggio, rovere e doussiè, rappresenta una soluzione ideale per l’ambiente notte perché garantisce un calore ed un confort che sono realmente difficili da replicare con altri materiali da pavimentazione. Per ciò che invece riguarda gli arredi, tutto si ripete nelle modalità usuali di ogni stanza da letto, ma attraverso connotazioni tipiche di chi preferisce la sobrietà e l’eleganza dello stile minimale. Il letto, pur essendo anche qui protagonista della stanza, è infatti semplice e lineare, ma viene impreziosito da un sottile bordo colorato che riprende i toni della carta da parati retrostante. L’armadio, è un facile mobile a sei ante che è stato reso particolarmente interessante solo attraverso la realizzazione di una contro-parete in cartongesso che simula l’incasso di un armadio a muro. Nel suo insieme, una stanza da letto che pur con i suoi arredi minimali, tramette un’estetica ed un confort, davvero degni di nota.
Chiunque si sia trovato ad arredare una camera da letto, si è trovato regolarmente di fronte al problema di quali colori utilizzare nel suo allestimento e nel suo arredo. E in effetti, il colore è il primo elemento che definisce un’atmosfera e uno stile, anche nell’ambiente notte. Rilassante, stimolante, caldo, gioioso, esotico, tradizionale, “classico” o di tendenza, ognuno di questi aggettivi può essere identificativo di un certo tipo di gusto, ma anche di un certo colore.
Qualsiasi “linguaggio” si voglia dunque impartire alla propria camera da letto, non si può prescindere dal fatto che il colore ne è, e ne sarà per sempre, parte integrante. La luce, con le sue rifrazioni, ha infatti la capacità di alterare la percezione dei colori e quindi degli ambienti, sia per ciò che concerne le dimensioni, sia per ciò che riguarda le sensazioni che ogni luogo provoca (anche inconsciamente) in ogni individuo. Ecco il motivo per cui una stanza sembrerà più piccola o più grande a seconda che siano stati usati per allestirla colori chiari o scuri ed ecco il motivo per cui una camera da letto può apparire più fredda o più confortevole a seconda dei toni utilizzati per allestirla.
Il concetto fondamentale di questo ragionamento si basa principalmente su di un assioma indiscutibile: il nero fa sembrare più piccolo un ambiente perché assorbe più luce, mentre il bianco è capace di amplificare ogni spazio perché al contrario la diffonde. Lo stesso concetto vale dunque per i colori scuri e per quelli chiari. Allo stesso modo si può dire che i più colori tenui sono quelli attraverso i quali è possibile creare ambienti più rilassanti, mentre quelli più accesi, sono da ritenersi senza dubbio quelli più capaci di connotare ambienti gioiosi e divertenti. Nel caso delle camere da letto, essendo questi ambienti dedicati al riposo, la cosa migliore da fare è dunque, ovviamente, quella di utilizzare colori tenui, lasciando magari quelli accesi per altri ambienti. Ma c’è un “ma”…
Il concetto secondo il quale l’utilizzo di colori tenui è più consono per le stanze da letto ha infatti col tempo portato ad una certa “uniformazione” delle proposte arredative, per cui, molto più spesso di quanto forse si dovrebbe, per le camere si tende ad impiegare in arredamento colori molto sobri come il bianco ed il beige ed il canapa. Questi colori, pur essendo strettamente correlati col concetto di “minimalismo” che regna negli arredi moderni, hanno il problema di “appiattire” a volte troppo gli ambienti rendendoli spesso simili gli uni agli altri. Utilizzare dei colori diversi anche in queste stanze quindi, può avere l’indiscutibile vantaggio di proporre arredamenti originali che, se ben bilanciati, possono restituire effetti molto più piacevoli della solita camera da letto di colore bianco.
Questo ragionamento porta forzatamente ad affrontare un argomento che è sempre più strettamente correlato col mondo dell’arredamento ovvero quello riguardante la “moda” e le “tendenze”. A differenza di chi intende utilizzare per i propri ambienti notte il bianco o gli altri colori “neutri”, chi desidera dare un tono di colore più importante ed evidente alla propria camera da letto, deve fare i conti con la moda del momento e con gli effetti che essa provoca sui gusti di ognuno. Sì perché nella scelta di un colore, sia che si parli di abbigliamento che di mobili, le tendenze in atto giocano un ruolo fondamentale. Innanzitutto, sono proprio le aziende produttrici a seguire con molta attenzione ciò che avviene sul mercato ed ha proporre di conseguenza i colori più in voga al momento.
Questi colori però sono decisi a loro volta “a monte” e diffusi come “un’onda” che partendo spesso proprio dal mondo della moda investe gli altri comparti. Tale fenomeno, nel caso degli arredi da camera da letto, è particolarmente evidente perché riguarda ambienti personali e intimi: tutto ciò deve essere tenuto nella massima considerazione da chi effettua questo tipo di acquisto. Un armadio o un gruppo comò e comodini infatti, non sono come degli abiti che chiunque può cambiare con una relativa facilità, sono al contrario degli oggetti destinati a volte a coabitare molto a lungo con le persone che gli acquistano e devono essere scelti con molta cognizione di causa. Il trucco è quello di preferire sempre i colori che si giudica meno soggetti a passare velocemente “di moda” e per riconoscerli con più facilità basta seguire delle semplici regole.
I colori chiari, ad esempio, sono tendenzialmente più longevi di quelli scuri. Stessa cosa si può dire per quelli tenui rispetto a quelli accesi, ma anche per quelli più caldi rispetto a quelli più freddi. Ciò non significa che non si possano usare anche dei colori più particolari ed originali! Per ciò che concerne le camere da letto un accorgimento abbastanza facile da seguire, specie per chi desidera arredare con dei colori più estrosi, è quello di usarli sono in quelle parti che sono più facili da sostituire come i complementi tessili (tende, tappeti e coperte), alcune limitate parti di mobile o i letti. Quest’ultimi, in questo senso, possono risultare un ottimo compromesso fra il desidero di colore e la necessità di arredi “longevi” e vedremo proprio nei prossimi paragrafi in che maniera.
Nell’utilizzo moderno dell’architettura d’interni, ci si trova spesso a escogitare soluzioni innovative per problemi ancestrali. L’apertura delle stanze e l’abbattimento di pareti fino ad adesso considerate intoccabili, ad esempio, avendo interessato anche le camere da letto, ha creato di nuovo la necessità di separare in qualche modo degli ambienti divenuti spesso troppo grandi, in maniera da poter distinguere, anche visivamente, i diversi luoghi funzionali. Una camera da letto può essere dunque in qualche modo separata semplicemente utilizzando un letto posizionato in centro stanza, oppure un paravento, un muretto, oppure una grande superficie vetrata, magari scorrevole, posta in modo da rendere il guardaroba una stanza a sé stante. L’obbiettivo è sempre quello di evidenziare una certa zona o distinguere aree con funzioni diverse, quali possono essere il guardaroba appunto, oppure la zona “lettura” e l’antibagno. Nell’esempio di questa foto si può vedere una stanza di dimensioni ragguardevoli nata grazie all’abbattimento di un muro di separazione che divideva in due una finestra, rendendo inoltre indispensabile due porte per accedere ai due differenti ambienti.
La camera da letto così ottenuta aveva però il problema di avere dimensioni troppo grandi per essere arredata in maniera tradizionale. Si è optato allora per usare l’armadio come “quinta naturale”, posizionandolo in mezzo alla stanza anziché appoggiarlo a muro. In questo modo si è potuto ottenere, all’interno della stesso ambiente notte, una zona guardaroba separata che, oltre a ottimizzare e sfruttare al massimo lo spazio, permette una maggiore fruibilità della zona destinata ad ospitare il letto. Quest’ultimo viene ad assumere in questo modo un importanza particolare grazie sia alla sua posizione (centrale in parete e dunque in evidenza), che grazie alla dimensione che ha potuto in tal modo assumere.
In stanze da letto come questa è però senza dubbio la luce a “dirigere i giochi”. L’assenza di pareti intermedie e la dimensione della camera permette infatti alla finestra di trasmettere la propria luce in ogni angolo della stanza, senza che questa venga in qualche modo interrotta da muri divisori. Oltre a tale indiscutibile vantaggio, in queste camere c’è anche quello di avere sempre una visuale dell’ambiente talmente ampia da rendere tutto l’insieme di arredi fruibile allo stesso momento, pur trovandosi in presenza di una “zona notte” ben separata e distinta. Ciò consente di creare anche luoghi funzionali addirittura più specifici, come ad esempio gli angoli lettura o gli studioli per il computer, senza compromettere minimamente l’estetica complessiva della stanza.
In camera, chi ha bisogno di spazio interno ai mobili è quasi sempre necessariamente costretto a costruire arredi che abbiano un gran volume. Questo è possibile solo per chi possiede stanze di dimensioni adeguate ad alloggiarvi degli armadi di misure superiori alla norma. In stanze da letto di grandezza standard l’armadio previsto dai progettisti è solitamente di 300 cm di larghezza circa per 60 cm di profondità. Per quanto riguarda l’altezza, questa è andata via via crescendo negli armadi con l’andare degli anni e l’aumentare della disponibilità degli abiti che occorre conservare, fino ad arrivare a toccare quasi il soffitto. Le altezze minime delle stanze da letto sono solitamente 270 cm e questo ha condotto le aziende produttrici a realizzare armadi di altezza circa di 260 cm. La camera da letto nella versione qui fotografata è realizzata invece con un armadio a 8 ante di 400 di larghezza per 60 di profondità. Per l’altezza è stata utilizzata la possibilità che hanno molti armadi della collezione “La Casa Moderna” di essere realizzati completamente su misura. Ciò permette uno sfruttamento “al centimetro” dello spazio disponibile, che risulta principalmente utile quando ci si ritrova a dover fare i conti con abitazioni di misure ridotte. Complessivamente l’armadio fotografato possiede un volume interno di circa 4 metri cubi e mezzo, che risulta dunque ben maggiore rispetto a quello di un armadio guardaroba normale.
Nelle camere da letto moderne “tutto armadio”, l’attrezzatura interna del guardaroba assume un’importanza davvero notevole. Anche perché per avere ben chiaro il volume interno che avremo a disposizione nell’armadio sarà necessario operare un compromesso con lo spazio che lo stesso occupa nella camera da letto. A tutti piacerebbe infatti un enorme armadio, magari a 10 ante, per potervi stipare tutto quanto è umanamente possibile, ma in quanti possono permettersi realmente di farlo? Per riporre al meglio gli indumenti e sfruttare bene lo spazio, l’armadio va progettato dunque con molta attenzione anche per ciò che concerne il suo interno. I vani vanno suddivisi immaginando già gli abiti e i diversi tipi di biancheria che vi verranno disposti, facendo molta attenzione a ciò che dovrà essere appeso, ciò che dovrà occupare lo spazio orizzontale dei ripiani e ciò che invece dovrà essere riposto nei cassetti. Un armadio da camera matrimoniale di dimensioni “normali” possiede di solito sei vani separati: quattro di questi sono alti 130 cm circa e sono usati per il cosiddetto “cambio stagione, un vano viene adibito a cassetti, mentre un vano rimane più alto in modo da appendervi gli abiti lunghi. Tutto ciò che in più a questa comparazione “base” sarà possibile inserire, potrà sicuramente rendersi utile in fase di utilizzo.
A causa dei notevoli spazi a pavimento occupati dall’armadio, una stanza di questo tipo richiede di essere arredata in maniera conseguentemente più leggera del solito. Nello specifico esempio mostrato in foto, non è stato dunque un caso l’aver preferito arredare il resto della camera con oggetti molto semplici e poco voluminosi. Al posto del classico contenitore a cassetti (detto comunemente comò o cassettone) si è preferito inserire un mobile componibile “sospeso”, in modo da rendere più libera la parete di fronte al letto, mentre i normali comodini sono stati sostituiti da dei piacevoli tavolini a tre gambe dall’originale design. Un discorso a parte lo merita invece il letto. Quest’ultimo, in una camera di dimensioni normali è di solito il mobile che occupa la maggior parte dello spazio a pavimento. Quando si è in presenza di armadi particolarmente voluminosi, a meno che non si possegga una camera molto estesa, è necessario quindi optare per un letto che abbia delle forme sobrie e delle misure limitate.
Quello presentato in questa foto è, ad esempio, un letto molto lineare rivestito in pelle marrone che, essendo privo del contenitore, possiede una fascia “giro-letto” abbastanza leggera e contenuta. La sua testata poi, essendo molto sottile e dritta, mantiene il letto in dimensioni complessivamente abbastanza ridotte e comunque tali da poter essere tranquillamente inserito in ogni stanza “matrimoniale”.
La dimensione intima e personale di ogni stanza da letto è stata ultimamente superata da una tendenza che porta a considerare gli “spazi armadio” come fossero delle vetrine da esposizione. Il vetro in effetti ha di per sé la proprietà di smaterializzare gli elementi ed, allo stesso tempo, di valorizzarli . Dotando anche una sola parete di ampie vetrature, magari ad effetto riflettente, si focalizza infatti l’attenzione su di essa con il risultato, indiscutibile, di rendere l’intera stanza più ampia ed elegante. A chi sostiene che si tratta di soluzioni di gusto “Luxury” se non addirittura “Kitch”, è facile rispondere che quello di rendere ogni ambiente originale e non banale, è un traguardo che si ottiene non lasciando nulla al caso e ponendo una grande attenzione alle proporzioni, al gusto ed allo stile. Partiamo però innanzitutto da porsi una domanda: in una stanza da letto che si desidera elegante e fuori dal comune, quanto si è disponibili a cedere alle lusinghe dell’estetica? Perché se c’è una cosa che è sicura è che un’armadio a vetro è un mobile oggettivamente “bello”. La profondità degli spazi che esso offre, ancor più se corredati di una valida illuminazione interna, è infatti un motivo di grande effetto estetico, anche in stanze di dimensioni non molto generose. Gli arredi del resto, sono anche in camera da letto i protagonisti dello spazio e definiscono il tono generale della stanza.
Per sentirsi a proprio agio durante il nostro riposo è però importante che i vari componenti risultino anche estremamente funzionali allo scopo. Un sapiente connubio fra praticità ed estetica diventa perciò l’unica strada percorribile a chi decide di intraprendere questo tipo di percorso. Si è disponibili a tenere costantemente il nostro armadio in perfetto ordine? Possediamo abiti degni di essere esposti? Istagram e Facebook sono pieni di immagini di enormi guardaroba che alcune star del web amano mostrare al loro pubblico di “Followers”. In quelle immagini gli abiti e gli accessori sono sempre ordinati negli armadi in maniera impeccabile. Se anche noi ci sentiamo effettivamente in grado di mantenere quella stessa compostezza, allora possiamo senza dubbio permetterci di acquistare un armadio con le ante a vetro.
L’effetto che otterremo nella nostra stanza da letto sarà davvero impareggiabile. Ma qualora si desideri non esagerare nell’esporre le proprie cose, ecco che esiste la possibilità di inserire nell’armadio solo alcune ante a vetro, lasciando chiuse le altre. L’effetto complessivo risulta anche in tal caso molto piacevole e il fatto di interrompere la monotonia tipica dei volumi dell’armadio, aiuta molto nell’appagare ogni più che lecito desiderio di originalità.
Visto che le persone lavorano e che il tempo che si passa in casa è spesso limitato all’uso di poche stanze, ecco che nasce la necessità di camere da letto “poliedriche” che possano soddisfare ogni necessità pratica. Del resto, le abitazioni più nuove sono spesso sempre più piccole e non mancano i casi in cui, per non sacrificare la “zona giorno” si preferisce attrezzare la propria camera da letto con accessori che, qualche tempo fa, mai ci saremmo sognati di inserire. E’ questo il caso dello “spazio TV” e dello “spazio lavoro” che sempre più spesso coesistono in stanze da letto con gli altri suoi tradizionali arredi. Si tratta per lo più di inserimenti in verità poco ingombranti che si caratterizzano quasi sempre per la loro “ambi-valenza”, ovvero per essere utilizzati in maniera differente a seconda del momento specifico. Il televisore, ad esempio, un tempo rappresentava un vero problema per la camera da letto. Le sue dimensioni, a causa della presenza del tubo catodico, erano tali da rendere spesso necessario l’uso di un elemento porta tv “aggiunto” (quindi molto ingombrante in stanze di dimensioni normali in cui coesistevano già armadio letto e gruppo comò e comodini). Nei peggiori dei casi si era addirittura costretti ad utilizzare il piano del comò (o “cassettone”, qualora si preferisco utilizzar questo termine) creando degli effetti estetici davvero deleteri.
La comparsa sul mercato dei televisori al “plasma” ed al “led” ha però dato una svolta importante a questa situazione. Adesso i televisori possono essere appesi alle pareti come fossero quadri e questo facilita molto il loro inserimento. Ma non solo! Chi ad esempio ha lo spazio di fronte al letto predisposto per alloggiare l’armadio può pensare all’uso di soluzioni molto semplici e pratiche che permettono di applicare un televisore ad una apposita anta dell’armadio senza dispendio di spazio interno. L’anta in questione, oltretutto, aprendosi può permettere un migliore orientamento della tv nei confronti di chi deve guardarla. Un discorso a parte lo merita lo “spazio lavoro” che sempre più di frequente viene ospitato nelle nostre camere da letto. In quel caso si tratta di una necessità spesso molto pratica e ben meno “ludica” di quella concernente il televisore. Il computer è un accessorio che è ormai spesso presente in tutte le case e non è raro che si presentino problemi per il suo alloggiamento. Di certo, anche in questo caso l’evoluzione tecnologica è venuta in aiuto a chi ha problemi di arredamento e la presenza sul mercato dei computer “portatili” ha senza dubbio consentito di ridurre gli spazi necessari al loro uso e di migliorare l’ordine complessivo in ogni stanza ove essi si trovino.
La recente pandemia, ha ulteriormente ampliato le problematiche relative all’utilizzo del computer in casa; in ambito di “Smart Working” infatti si ha la necessità di lavorare in un ambiente isolato dal resto della propria abitazione e per questo la camera da letto risulta essere spesso l’ambiente ideale. A questo scopo possono essere utilizzati nelle stanze da letto diverse soluzioni: la più semplice è quella di predisporre un piccolo scrittoio, magari in abbinamento con il resto degli arredi; in caso non si possegga però lo spazio sufficiente, è comunque possibile attrezzare il proprio comò con un piccolo piano di appoggio (magari da utilizzare anche come toilette) oppure alloggiare una mensola con profondità adeguata da usare come appoggio, anche in camera da letto.
Vi sono spesso in camera da letto delle nicchie e dei vani che possono essere facilmente predisposti per l’alloggiamento di un armadio. Nel caso questi vani posseggano delle dimensioni adeguate si può fare in maniera che le ante di un armadio incassato facciano il pari con le pareti circostanti al fine di creare una sorta di “parete unica” in cui il mobile risulta una parte integrante e perfettamente “integrata”. Del resto, in ogni camera da letto, le abbondanti dimensioni degli attuali armadi guardaroba, rendono spesso questi mobili visivamente molto ingombranti e la possibilità in qualche modo di “nasconderli”, inserendoli in maniera opportuna all’interno di una parete, risolve egregiamente il problema. Tant’è vero che tale tipo di soluzione viene spesso riprodotta “artificiosamente” grazie a delle modifiche strutturali della stanza.
Si tratta in questi casi dell’applicazione di contro-pareti in gesso alleggerito (altrimenti detto “cartongesso”), poste alla stessa esatta profondità delle ante dell’armadio, che si rivelano spesso particolarmente utili anche per nascondere tubi, colonne e pilastri sporgenti. L’effetto complessivo risulta particolarmente bello ed elegante e consente, con alcuni modelli di armadio, di poter colorare le ante con lo stesso tono con cui sono dipinte le pareti.
Per ciò che concerne la tipologia dell’armadio, questa modalità di inserimento è particolarmente adatta agli armadi cosiddetti “a battente”, perché quest’ultimi a differenza di quelli scorrevoli, permettono di essere inglobati a delle strutture esterne senza particolari problemi. Gli armadi scorrevoli moderni, sono invece quasi sempre dotati di guide e binari superiori che devono essere lasciati liberi e non possono essere per questo uniti insieme a strutture in legno, oppure in metallo e cartongesso. In verità questo problema può essere risolto in maniera artigianale creando delle strutture in cartongesso dotate di apposite nicchie, ma questo tipo di alloggiamento non consente una facile manutenzione dell’armadio.
A proposito di armadi a muro è assolutamente necessario precisare anche che, in alcuni casi, questi risultano molto adatti ad un’utilizzo completo dello spazio a disposizione. Per come sono predisposte le camere delle abitazioni più moderne, le pareti dove è previsto l’inserimento di un armadio, possiedono infatti quasi sempre una profondità tale da essere utilizzata fino ad un minimo di 60/65 cm.
Questo permette dunque, molto spesso, di creare degli armadi realizzati perfettamente “su misura” riempiendo completamente la parete a disposizione, senza l’ausilio di ulteriori strutture in cartongesso o legno. Tale utilizzo, considerando le misure minime di una stanza da letto, può consentire di costruire armadi davvero molto capienti, con lunghezze a volte superiori addirittura ai 4 metri ed altezze fino a tre metri. In questo caso l’effetto “a muro” è creato dall’armadio stesso, il quale è come se assumesse la forma della parete stessa, non modificando dunque l’estetica complessiva, ma variando esclusivamente la profondità totale disponibile in camera da letto.
Quando lo spazio manca, anche in camera da letto non si può fare a meno di ricercare soluzioni che ci aiutino a risolvere i nostri problemi, senza mettere a repentaglio l’estetica della stanza. Proprio per rispondere a questa tipologia di esigenza, esistono dei mobili componibili da camera matrimoniale che, sulla scorta di ciò che avviene per le camerette, permettono di integrare elementi contenitori di natura differente come armadi, comò, scrittoi, porta tv e comodini. In realtà, come abbiamo detto, non si tratterebbe di nulla di particolarmente innovativo se non fosse per il fatto che, anziché trovarsi ad usare dei componibili come quelli delle camerette da ragazzi, che sono fatti apposta per essere in qualche modo sovrapporti ed integrati, nel caso delle camere matrimoniali ci troviamo di fronte a mobilia che viene prodotta apposta a questo scopo.
Si tratta dunque in pratica di armadi guardaroba a cui vengono applicati dei cassetti esterni, i quali vengono poi ripetuti in dei contenitori posti accanto in modo da formare dei veri e propri comò. E’ da notare come la perfetta fusione fra i diversi elementi sia garantita anche dalla scelta di colori adeguati. Nell’esempio qui fotografato, mentre per l’armadio e le sue ante si è preferito un colore bianco, i suoi stessi cassetti, come quelli degli elementi che vi sono accostati, sono evidenziati nel loro caldo tono di grigio.
Gli elementi d’arredo così costruiti si rivelano molto adatti in quei casi in cui, proprio come quello fotografato, l’esigenza di chi utilizza la camera è quella di occupare una sola parete, sia per inserire l’armadio che il mobile contenitore a cassetti. L’eventualità di accostare due mobili separati, ovviamente, sarebbe stata ugualmente possibile, ma l’avere due diversi arredi poggiati su di un unica stessa parete, avrebbe senza dubbio creato una ideosincrasia a livello estetico. Lo stesso tipo di concetto può essere utilizzato anche in quei casi in cui a dover essere assiemati, sono anche elementi particolarmente differenti fra loro come ad esempio un armadio ed una scrivania. Anche per questo tipo di necessità infatti, qualsiasi tipologia di camera può essere attrezzata di un armadio, magari un po’ più grande del normale, al cui interno sia contenuto uno scrittoio oppure un piano estraibile ad uso scrivania.
Anche in questo caso, rimaniamo in una delle situazioni descritte nel precedente paragrafo nelle quali, per una serie di motivi che possono essere anche molto diversi da loro, si ha la necessità di inserire due mobili diversi e voluminosi nella stessa parete della camera da letto. Stiamo parlando per lo più di quelle stanze strette e lunghe in cui la profondità a disposizione non consente di lasciare un adeguato spazio libero fra l’armadio ed il letto, qualora venissero posti uno di fronte all’altro. In tali situazioni si rivela particolarmente utile la possibilità, che hanno numerosi armadi, di poter essere costruiti “a ponte” ovvero con una sorta di “nicchia” in cui posizionare un letto. Si tratta di un mobile che era nato principalmente per essere utilizzato nelle camerette da ragazzi che, notoriamente, possiedono delle misure molto contenute ed in cui molto spesso è necessario porre il letto all’interno dell’armadio. Queste soluzioni, diffuse per lo più alla fine degli anni settanta, avevano nelle camerette proprio lo scopo di ridurre gli ingombri complessivi, senza diminuire troppo gli spazi interni all’armadio. Per questo stesso motivo si è pensato poco dopo di utilizzare tale concetto anche per le camere matrimoniali che sono locali in cui, per ovvi motivi, lo spazio a pavimento occupato dal letto risulta sempre un notevole problema.
Le camere matrimoniali “a ponte” sono dunque la soluzione ideale per chi, pur possedendo una stanza da letto di dimensioni adeguate, è costretto a fare i conti con una profondità ridotta o con delle pareti occupate da troppe aperture. Le misure dei mobili, sono in questo caso un elemento di basilare importanza: il letto matrimoniale (almeno in Italia) occupa solitamente uno spazio che è largo dai 160 ai 180 cm e questa dimensione fa sì che per poter essere alloggiato all’interno dell’armadio, il vano ove è destinato debba essere almeno pari a due metri, misura che permette di alloggiarvi sopra quattro ante basse di armadio. Qualora però si intenda fornire il letto di uno o due piani d’appoggio (se non di veri e propri comodini) laterali è necessario raggiungere una misura di ponte superiore ai 240.
Relativamente agli armadi a ponte per camera matrimoniale, la difficoltà più grande a cui capita di andare incontro risulta proprio quella riguardante la lunghezza del “ponte”. Gli armadi di questo tipo infatti necessitano di una costruzione apposita che consenta di ottenere un volume “contenitore” sopra al letto che sia capiente e solido, ma che allo stesso tempo possa essere tranquillamente sostenuto dall’armadio stesso. Per ottenere questo scopo, solitamente. i “ponti” vengono costruiti sovrapponendo degli elementi componibili dotati di ante a delle solide travi in ferro chiamate in gergo “barra ponte”. Quest’ultime, a seconda dei modelli di armadio, possono rimanere “a vista”, ovvero visibili sotto ai moduli che sostengono, oppure “a scomparsa”, ovvero nascosti in qualche modo all’interno degli stessi moduli superiori ad ante.
Questo tipo di sistema, di gran lungo più bello ed elegante grazie alla pulizia delle sue linee, è però solitamente più costoso di quello che prevede le “barre ponte a vista”. Ciò è dovuto ad una maggiore complicatezza costruttiva ed ad una più importante attenzione agli aspetti estetici del mobile stesso. Gli armadi a ponte fotografati in queste immagini, prevedono ad esempio entrambi un tipo di soluzione “a scomparsa” che priva l’armadio di ogni possibile ulteriore “orpello” e ne mantiene pulite le linee. In questi casi, per chi vuole, è possibile dotare il vano ponte di una o più mensole da utilizzare come piani d’appoggio a servizio del letto matrimoniale. Per fare ciò è però necessario ampliare il vano ponte quel tanto che basta a far sì che le mensole non limitino la libertà di movimento di chi utilizza il letto matrimoniale sottostante.
A questo proposito è importante fare un po’ di chiarezza: se si intende dotare il proprio armadio a ponte di una mensola (come nel caso mostrato nella seconda foto) da posizionarsi in alto nel vano (sopra alla testata del letto matrimoniale) è necessario che quest’ultima sia posizionata al meno a 130 cm dal suolo. L’altezza ideale è di 150/160 cm, misura che però comporta la riduzione delle ante superiori di almeno 20 o 30 cm. Se invece si intende creare uno spazio laterale laterale ad ognuno dei due lati del letto, necessario ampliare la larghezza del ponte fino almeno a 270 cm.
Attenzione al titolo: stiamo parlando di camere “Tipo Hotel” e non certo di camere “da Hotel”. Fino a questo punto abbiamo trattato le camere matrimoniali considerandole spesso dal punto di vista del loro contenimento oltre che della loro estetica. Sulla scelta di una stanza da letto possono però influire scelte che esulano dalle normali esigenze abitative (estetica e contenimento) e prediligono invece altri aspetti come la praticità e la velocità di uso. Stiamo affrontando uno di quei casi di arredamento da “zona notte” in cui la capacità di contenimento di una camera rappresenta un aspetto secondario, in quanto la quantità di abiti e di suppellettili che si ha la necessità di conservare e mantenere a disposizione è ridotta rispetto alle esigenze, ad esempio, di una normale coppia che lavora. Pensiamo invece alle “seconde case”, ai “pied-à-terre”, alle “foresterie” e a tutte quelle abitazioni in cui, per lavoro o per svago, si ha la necessità di soggiornare solo per periodi brevi di tempo. Ci sono però anche casi di camere matrimoniali che, grazie alla presenza in casa di grandi stanze guardaroba, hanno bisogno di un design (nel caso specifico, dell’armadio) che non preveda grandi contenitori chiusi, quanto piuttosto degli spazi in cui riporre velocemente e con comodità soltanto quegli che sono gli abiti e gli accessori da adoprarsi quotidianamente.
La soluzione presentata in questa foto, ad esempio, è frutto della necessità di una coppia di disporre di una piccola quantità di vestiti, senza doversi ogni volta recare nella loro grande stanza guardaroba. Si tratta in effetti di una soluzione comoda e pratica: Nelle due ante alte laterali si posizionano gli abiti puliti e tutto ciò che può essere appeso; nella ante in alto vanno invece coperte e lenzuoli, mentre il vano centrale ospita un grande specchio ed un piccolo appendiabiti “a vista” dove possono essere facilmente appoggiati gli abiti da usarsi al mattino seguente. L’anta alta, posizionata accanto al vano aperto, nasconde invece una grande cassettiera (per la biancheria) ed un vano a giorno ove poggiare gli accessori. Il tutto viene illuminato da una bella luce al led che rende il mobile bello e senza dubbio interessante. Inutile dire che chi opta per questo tipo di funzionalità, può averne bisogno, non solo per la propria camera matrimoniale, ma anche per altri ambienti della casa, quali possono essere ad esempio gli ingressi ed i corridoi. In questi casi l’armadio infatti può diventare un valido contenitore per gli abiti degli ospiti, oppure uno spazio in cui la famiglia ripone i soprabiti usati quotidianamente, senza occupare spazio internamente agli armadi delle stanze da letto.
Nel progetto qui mostrato, è anche facile notare la felice convivenza in stanza di accessori inusuali come lavandini e vasca da bagno. E’ una conformazione tipica della “camera Hotel”. Questi accessori da bagno collaborano essenzialmente a definire un’idea di rapidità e comodità totale che è attualmente molto considerata nell’architettura della “zona notte” e che è invece appunto usuale nell’hôtellerie. Sono soluzioni che richiedono però ampi spazi o un particolare talento nel mettere in corrispondenza volumi ed estetica dell’ambiente. In questi casi le vasche da bagno diventano spesso veri e propri oggetti di design che, come fossero delle sculture, offrono il loro profilo per trasmettere un certo senso di “confort” e armonia.
Se un tempo la “mansarda” era considerata un luogo secondario della casa, se non addirittura un vero e proprio locale di servizio, oggi rappresenta spesso una stanza di cui si può difficilmente fare a meno. Sono infatti numerosi i terra-tetto e le villette a schiera che vengono costruite con l’intento proprio di utilizzare il sottotetto al fine di destinarlo a locali di primaria importanza, come la camera da letto. Del resto un locale mansardato si presta ad essere usato come “zona notte” per numerose ragioni. Una fra le più importanti di queste è relativa a ciò che concerne la quantità di luce che di solito è disponibile nelle mansarde. In una zona notte, per ovvi motivi, è sufficiente una limitata luce naturale, chi è quindi così fortunato da disporre di un ambiente così particolare, ma solitamente poco luminoso, come lo è appunto una mansarda, difficilmente riesce a rinunciare al piacere di crearvi un piacevole angolo dove dormire.
La mansarda, ovvero il locale ricavato dal sottotetto, è senza dubbio infatti un luogo “a sé”, diverso sotto molti aspetti dalle stanze normali. Sarà per la sua conformazione, sarà per le piccole finestrelle dalle quali si gode a volte di una bellissima vista, sarà per le sue contenute dimensioni, fatto sta che la mansarda offre in ogni caso un’atmosfera intima e romantica, difficilmente riscontrabile in egual misura in un altro ambiente della casa. Perché non crearvi allora un’accogliente camera da letto? In tutta l’Europa del Nord le mansarde (solitamente più presenti e sfruttabili che in Italia, grazie ai tetti più spioventi che si trovano dove sono più frequenti le nevicate) sono, non a caso, il rifugio più ricercato per le giovani coppie. Del resto, per creare un ambiente “notte” mansardato, basta relativamente poco. Occorre verificare innanzitutto se il nostro sottotetto possiede un altezza sufficiente a questo scopo. In caso contrario, si può controllare se, abbassando il soffitto del piano inferiore, è possibile rintracciare quei centimetri necessari a rendere la mansarda per lo meno “vivibile” e dunque “a norma”. Dopodiché bisogna pensare a come collegare la camera mansardata con il resto della casa. Spesso, la scelta migliore è rappresentata da una scala di ridotte dimensioni -come ad esempio quelle “a chiocciola”- che occupi poco spazio e sia facilmente utilizzabile. Una volta risolto anche questo problema si potrà pensare agli arredi ed alla decorazione.
Come abbiamo detto le mansarde, oltre ad essere solitamente basse, non sono mai molto grandi, di conseguenza per quanto riguarda i colori ed i materiali da inserire, specie se stiamo parlando di una camera, è bene orientarsi su combinazioni che abbiano la caratteristica di allargare lo spazio e dissimulare le differenti altezze. Per realizzarvi una camera da letto sono molto indicati dunque i colori chiari e le fantasie minute, a meno che non si desideri dar libero sfogo all’inventiva per ottenere un effetto particolarmente scenografico sulla parete dotata dell’altezza maggiore. A questo scopo possono risultare molto utili le carte da parati che, magari posizionate dietro la parete del letto, possono davvero dare una svolta estetica ad ogni ambiente notte mansardato.
Per ciò che concerne i mobili il discorso si fa un pochino più complesso. La forma irregolare della stanza, il soffitto inclinato, le finestre di forma originale, magari posizionate in luoghi davvero inconsueti, sono infatti elementi che possono rappresentare un grande problema in fatto di arredi, specie per l’inserimento dell’armadio e del letto. Se la camera da utilizzare è ad esempio piuttosto stretta, occorre valutare diverse soluzioni arredative differenti, che tengano comunque presente principalmente la posizione del letto matrimoniale, anche (o soprattutto) in relazione all’altezza del punto dove ci sembra più conveniente metterlo. Nel caso delle camera mansardate di proporzioni più regolari, il problema principale è invece rappresentato quasi sempre dall’armadio. Presupponendo infatti che si posizioni il letto presso la parete più alta, onde evitare di sbattere la testa ogni volta alzandosi, ci si accorgerà presto che -a meno eccezionali colpi di fortuna- il nostro armadio dovrà necessariamente essere realizzato “su misura”. I casi che si presentano principalmente sono due: il primo è quello in cui l’armadio viene posizionato sulla parete più bassa, il secondo quello che prevede la realizzazione di un armadio detto “in pendenza”. Nel primo caso ci troveremo ad affrontare un problema essenzialmente di spazio: se abbiamo la fortuna di possedere in mansarda una parete “bassa” di altezza sufficiente, potremo pensare di alloggiarvi un piccolo armadio e ci sarà in quel modo possibile contare su di un contenitore capace di mantenere al suo interno tranquillamente gli abiti appesi; Se al contrario avremo a disposizione solo una limitata misura di altezza (inferiore ai 130 cm), allora avremo la necessità di sfruttare tale contenitore tramite cassetti o ripiani.
Per questo motivo, l’armadio “tagliato in pendenza” anche detto in gergo “mansardato”, è una delle soluzioni preferite nelle camere in mansarda: esso rappresenta un buon compromesso che permette di sfruttare meglio lo spazio a disposizione, pur possedendo solitamente dei costi di realizzazione più alti rispetto a quelli relativi ai normali armadi guardaroba. In questi casi, il sistema costruttivo più diffuso è quello che prevede la fabbricazione di contenitori di forma regolare (detti scocche) di altezza leggermente inferiore al punto più basso della parete in cui devono essere poggiati. Questi elementi singoli, una volta accostati gli uni agli altri in modo da formare un armadio “a scala”, vengono poi dotati di ante. Quest’ultime, per far si che si possano aprire senza sbattere contro il soffitto, saranno tagliate “in pendenza” proprio con la stessa inclinazione che possiede il soffitto. In questa maniera sarà possibile ottenere un ottimo armadio guardaroba “mansardato” senza che il suo diventi davvero esorbitante. In tale situazione, la cosa principale che bisogna tenere sempre presente è che, ovviamente, il nostro armadio sarà costituito solo da elementi singoli (dotati cioè di una sola anta e quindi aventi una larghezza massima di 60 cm) e sarà dotato di ante che si aprono tutte per il solito verso (destro o sinistro) in maniera che, aprendosi, esse non vadano a sbattere contro al soffitto.
Il tetto spiovente di una camera da letto posta in una mansarda, crea inoltre molto spesso degli angoli di forma particolare che, almeno a prima vista, possono apparire del tutto inutilizzabili. Osservandoli con attenzione però si può riuscire a sfruttarli grazie all’aiuto di un buon falegname o di un buon mobiliere. In questi casi può risultare particolarmente utile anche l’uso del cartongesso il quale, se opportunamente progettato, può diventare la soluzione a numerosi problemi. Se il soffitto inclinato risulta troppo alto nel suo punto massimo, si può pensare ad esempio di ribassarlo solo per una certa superficie in modo da alloggiarvi un armadio di dimensioni adeguate e privo di lavorazioni particolari. Se invece ci troviamo di fronte ad un grosso scalino o ad una nicchia, magari ricavata proprio sopra al vano scale sottostante, si può pensare di ricavarne una piccola zona “studio” completa di piano scrivania e mensole.
Spesso si dà alla parola “decorazione” una connotazione diversa dal suo significato originale, che porta la nostra mente ad associarvi ambienti “ampollosi” e ricchi di orpelli di gusto classico.
La “decorazione”, invece, andrebbe invece sempre intesa nel suo significato originale, ovvero quello con cui si denominano tutte quelle operazioni tese ad “abbellire” ed a migliorare l’oggetto delle nostre attenzioni. Nel caso delle camere da letto “moderne” potrebbe dunque apparire strano l’accostamento con una parola che evoca istintivamente stilemi tutt’altro che moderni. Del resto la nostra attuale è una cultura architettonica che, privilegiando il minimalismo formale derivato dal razionalismo, parrebbe avere poco in comune con con tutto ciò che “aggiunge” qualcosa ad un ambiente, anziché toglierlo. Vi sono però dei casi in cui grazie proprio alla decorazione si possono effettivamente migliorare ambienti che, proprio come accade per le camere da letto, devono risultare caldi ed intimi e che dunque poco si confanno con le spesso rigide e fredde linee degli ambienti minimali. I “gusti sono gusti” e nessuno può discuterli, non vi è dubbio però che dormire in una camera da letto troppo severa, scevra di arredi, priva di qualsiasi orpello e soprattutto fredda, renda difficile il soggiornarvi. E’ un terzo della nostra vita quello che passiamo in camera da letto, dunque ci pare ampiamente giustificato il desiderio di dare alla nostra camera, benché modernissima, uno stile che ce la renda più intima, calda e totalmente rispecchiante i nostri gusti personali. Via libera dunque, anche negli arredi più sfacciatamente moderni, a quelle camere da letto capaci grazie ad alcuni sapienti tocchi decorativi, di trasmettere calore, relax ed intimità. Indipendentemente dallo stile che si preferisce, in camera da letto forse più che in altre stanze, non bisogna aver paura di “trattarsi bene” osando decorare con carte da parati, pitture artistiche fatte a mano, boiserie in legno pregiato e tutto quanto può essere capace di rendere piacevole il nostro risveglio. Ma attenzione!! Non è affatto detto che tutto ciò si traduca sempre in un discorso impegnativo sotto il profilo economico: molto spesso bastano solo pochi piccoli accorgimenti, come una cambio di colore o una piccola cornice applicata a parete, per dare ad ogni ambiente carattere e personalità.
Quello che è davvero importante è cercare di immaginare il tipo di decorazione più adatto ai nostri gusti ed alla nostra camera da letto. Ognuno di noi è diverso ed ogni stanza da letto possiede le sue caratteristiche specifiche le quali, oltretutto, necessitano di essere lette all’interno del progetto complessivo dell’abitazione. Tutto deve essere pensato in maniera molto armonica altrimenti il rischio più grosso che si corre è quello di ritrovarsi con ambienti notte che anziché essere migliorati, vengono addirittura peggiorati dalle decorazioni che si è pensato di applicare.
Adatta principalmente ad arredare le camere da letto troppo grandi, la tendenza che prevede di inserire all’interno della stanza un muro di separazione (detto appunto “quinta), sta prendendo sempre più piede. Questo tipo di arredamento parte di solito dal principio che in ogni ambiente notte il “letto” debba sempre e comunque il vero protagonista, mentre gli altri arredi debbono assumere un ruolo da comprimari. Del resto, come abbiamo avuto occasione di dire più volte in questi nostri articoli, l’armadio ha con il tempo assunto un volume predominante nella camera da letto, con l’aumentare degli abiti che si hanno a disposizione. Per questo motivo le sue generose dimensioni vanno a volte a cozzare con quelle delle stanze da letto in cui viene inserito, creando una vera e propria ideosincrasia con il letto, che è invece l’arredo che nelle camere matrimoniali occupa più spazio a pavimento. Qualsiasi sia il modello che sceglieremo infatti, il letto sarà capace di imporre la sua presenza in camera. Che ci più essere dunque di meglio che nascondere l’armadio dietro ad muro divisorio in modo da dare il massimo rilievo proprio al letto matrimoniale ? Questo tipo di soluzione presenta oltretutto anche altri vantaggi: per prima cosa infatti riesce in qualche modo a valorizzare anche l’armadio stesso che, pur rimanendo celato dietro una parete può essere abbellito con luci e contro-pareti costruite ad hoc. In secondo luogo la parte retrostante il muro divisorio (solitamente posta proprio fra il letto matrimoniale e l’armadio), può essere attrezzata come un piccolo guardaroba (magari per appendervi gli abiti usati quotidianamente) oppure per realizzarvi un piccolo studiolo. Forse, proprio sotto questo punto di vista, la recente pandemia a dato un nuovo impulso a questo tipo di tendenza. Non sono infatti pochi coloro che , prevedendo magari di dover lavorare in casa, si sono preoccupati di creare in camera da letto un piccolo luogo appartato, dove poter poggiare il proprio computer portatile e dove poter scrivere qualche appunto durante lo “smart working”. D’altronde il design e l’architettura devono essere sempre a servizio delle nuove esigenze della clientela, anche quando si tratta di ambienti intimi come la camera da letto.
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, che sia matrimoniale o singolo, il letto impone inevitabilmente la sua presenza in una camera. E spesso si tratta una presenza molto ingombrante, specie in relazione alle dimensioni delle case di recente costruzione. In certi casi addirittura, è tale il suo “ingombro” che più si cerca di mimetizzarlo e più che il letto finisce per “troneggiare” nella stanza. In alcune situazioni quindi conviene dargli volutamente importanza, accentuando il suo ruolo, per renderlo con una sola parola il “protagonista” della nostra camera, se non addirittura della nostra intera casa.
Questo è un obbiettivo che può essere raggiunto in vari modi. Scegliendo un letto importante in quanto a linea; oppure preferendone uno che abbia delle dimensioni generose, quando non addirittura esagerate. Un altro modo è quello di sottolineare la sua importanza, inserendo il letto in una struttura appositamente studiata per valorizzarne i profili. Un altro è quello di vivacizzarlo, molto semplicemente, con un copriletto molto particolare o con una decorazione retro letto particolarmente originale. Naturalmente optare per una soluzione piuttosto che per un’altra dipende dalle dimensioni della stanza, dagli altri elementi d’arredo che dovrà contenere e, soprattutto, dal proprio gusto personale. Sono queste tutte variabili che rendono ogni stanza da letto un caso unico e a se stante. C’è però un requisito di base che non va mai dimenticato: per quanto adibito ad altri usi (studio, lavoro, svago ecc.) la camera da letto deve pur sempre rimanere un’oasi personale, un ambiente che deve naturalmente invitare al relax e alla distensione, un luogo insomma, dove si possa stare con se stessi, lontano dai rumori del resto del mondo.
In ogni caso, per costruire una camera “intorno al letto” bisogna anzitutto aver ben chiare le dimensioni, non solo del letto stesso o della stanza che lo deve contenere, ma anche di quelle degli altri elementi d’arredi che ci necessitano. Lo scopo è quello di avere bene chiaro quelli che sono gli ingombri, in maniera da definire perfettamente gli spazi liberi necessari a rendere davvero vivibile e confortevole la nostra zona notte.
Un letto matrimoniale occupa solitamente uno spazio di 180 cm per 210 cm, anche se, a seconda del modello scelto, queste misure possono variare e di molto raggiungendo addirittura i 210 x 250 cm. Anche le altezze possono cambiare da modello a modello, almeno per ciò che concerne le testate. Per quello che riguarda invece i “piani materassi” (ovvero l’altezza dell’insieme giro-letto più materasso che è il piano su cui ci si corica) i più diffusi sono i letti bassi, ovvero quelli che si aggirano intorno ai 40/45 cm totali.
In merito agli ingombri ed ai passaggi che occorre lasciare liberi, sui tre lati del letto sarebbe ideale lasciare libero uno spazio di circa almeno un metro; se ciò non è possibile, 60 cm sono la misura minima che consente di lasciare agibile l’accesso al letto ed il suo rifacimento. A questo proposito è importante dire che in Italia, lasciare uno spazio laterale libero intorno a tre lati del letto è una regola considerata ferrea. Vi sono invece paesi, soprattutto nel nord Europa in cui questa regola non viene affatto rispettata e spesso si preferisce accostare il letto matrimoniale al muro, anche lateralmente, in maniera da lasciare più spazio nel resto della stanza. Pur essendo dunque a tutti gli effetti una questione di “punti di vista”, bisogna però comunque considerare che il rifacimento di un letto matrimoniale nel nostro paese è un’operazione che è resa più complessa dalla presenza dei lenzuoli e delle coperte, per la sistemazione mattutina dei quali, come è ben noto, l’avere l’accesso laterale al letto facilita molto le operazioni. Se lo spazio è davvero molto esiguo la tendenza attuale è quella piuttosto di fare a meno dell’armadio in camera, destinando a questo scopo altri ambienti della casa (come i corridoi e i ripostigli) adibendogli a guardaroba.
Per chi al contrario possiede stanze molto grandi e vuole comunque valorizzare il proprio letto matrimoniale, un’altra soluzione è rappresentata dalla “pedana”. Si tratta in pratica di uno scalino a pavimento, da realizzarsi proprio intorno al letto, che serve per sopra-elevare quest’ultimo rispetto agli altri arredi al fine di valorizzarlo. Si tratta ovviamente di soluzioni che trovano poca diffusione nelle camere da letto di dimensioni normali, ma che possono comunque risolvere alcune situazioni in cui, ad esempio, ci si trova di fronte a stanze molto alte oppure ad ambienti in cui è necessario effettuare dei passaggi impiantistici, pur non avendo la possibilità di ripavimentare.
Prendiamo adesso in esame il caso (molto frequente) di chi nella propria camera da letto, preferisce trovare un’atmosfera sobria, ma capace comunque di trasmettere sensazioni positive e divertenti. Oppostamente a ciò che avviene in altri casi, chi predilige questo tipo di “stile” (perché di questo si tratta), ha un’innata predisposizione alla valorizzazione di tutto ciò che può essere trasmesso tramite le tante proprietà legate ai colori, ai materiali ed agli effetti che essi riescono a dare ad ogni arredo. In concetto è un po’ quello di trasferire l’atmosfera “urbana” che si respira in ogni grande città, anche all’interno delle stesse abitazioni che la compongono. La camera da letto “Urban” indirizza dunque le proprie linee verso la semplicità e orientando nel contempo le scelte di chi la preferisce verso altri valori, come la “singolarità” di alcuni materiali, l’originalità di certi colori e la innata predisposizione di alcuni abbinamenti ad essere inserite in locali differenti da quelli propri di una camera da letto. La missione può sembrare a prima vista facile, ma non lo è in verità per niente, soprattutto quando si tratta di arredare stanze intime e personali come sono gli ambienti notte. La grande difficoltà sta nell’utilizzo di colori e materiali diversi dalla norma, senza che questa operazione diventi sinonimo di “Kitch”, se non addirittura di “Trash”. La cosa migliore da fare, per chi desidera una stanza da letto di questa tipologia, è partire con l’eliminazione del superfluo, concentrandosi subito dopo nel trovare tutto ciò che può rendere inusuale lo stile complessivo senza aggravare gli allestimenti di orpelli inutili. Questo scopo può essere raggiunto con un uso oculato del colore (ad esempio limitandolo, come si vede nella foto), fatto però con un ottica di ampio respiro, che non si limiti a guardare l’arredamento come frutto delle tendenze del momento ma che, al contrario, sia capace di individuare quei “toni” capaci di superare le “sirene” della moda. Allo stesso modo, anche l’uso di materiali particolari (come ad esempio, il legno, la pietra, il mattone, il cemento) può rivelarsi di grande aiuto. In questo caso, sta infatti nella miscellanea di questi elementi diversi (colore – materiali) a fare la differenza. Solo chi saprà infatti sapientemente amalgamare queste componenti, sarà capace di ottenere risultati soddisfacenti con lo stile “Urban”. L’eccedere in una direzione oppure in un altra può infatti creare stanze da letto sicuramente originali e inconsuete, ma prive di un filo conduttore o di una logica di fondo. Chi invece rinuncerà ad “osare”, per paura di oltrepassare il limite della “elegante semplicità” che desidera ottenere, sarà destinato a doversi accontentare di una stanza da letto, povera e insignificante, pur se colorata e originale.
Chiariamoci subito: non stiamo parlando di “monolocali”, bensì di vere e proprie stanze da letto.
Come abbiamo infatti visto all’inizio del paragrafo, complice anche la recente pandemia, si è sviluppata oramai da tempo una tendenza che predilige un uso multifunzionale delle stanze da letto, soprattutto in un ottica “Living”. Questa dicitura, che evoca il “soggiornare” in un ambiente, anche se non rende bene l’idea del suo specifico significato (perché in realtà le stanze da letto sono occupate per lo più di sera e di notte), evidenzia però comunque abbastanza efficacemente l’evoluzione di questo locale, specie nella direzione di un uso diverso da quello usuale legato al semplice dormire. Anche questo tipo di stanza è dunque una camera in molti sensi “Multifunzione”, ma differisce dalla camera così già denominata in uno dei precedenti capitoli di questo articolo per la presenza di elementi prettamente tipici della zona giorno della casa, ovvero il divano, il tavolo ed il mobile porta tv. Potremmo dunque assimilare questa stanza da letto più ad una “suite” che ad una vera e propria camera. Si tratta di un ambiente notte, che può rivelarsi particolarmente adatto in quelle abitazioni in cui non è presente un vero e proprio “living” ed in tutte quelle in cui c’è la necessità di creare due ambienti separati in cui sia possibile ad esempio lavorare, leggere, rilassarsi o guardare la televisione in completo isolamento. La vita di coppia si sviluppa ormai su ritmi di vita molto faticosi a causa del lavoro, della cura dei figli e di tutte le altre situazioni che possono divenire a volte fonte di stress.
La possibilità dunque di avere un angolo proprio dove poter passare un po’ di tempo in totale autonomia, può essere una valida ragione per arredare la propria stanza da letto seguendo questi moderni criteri. La metodica da seguire per farlo è, in fin dei conti abbastanza semplice: basta aggiungere agli arredi “tradizionali” di ogni camera da letto un mobile per la televisione, un piccolo divano dove potersi rilassare o leggere ed infine uno scrittoio o un tavolo da utilizzare al bisogno come piano d’appoggio. Per poter installare un arredamento di questo tipo occorre una stanza di almeno 30 mq, ma anche chi ha la possibilità di evitare l’inserimento dell’armadio in camera, perché magari può usare un guardaroba altrove, può ottenere lo stesso obbiettivo con stanze da letto di circa 25 o addirittura 20 mq. In quel caso per poter creare un angolo “living” in una camera da letto di dimensioni normali, basterà utilizzare la parete solitamente destinata all’armadio per poggiarvi un divano (magari letto) ed un tavolo da usarsi anche come scrittoio, mentre la parte di camera su cui tradizionalmente sarebbe poggiato il comò (o il cassettone) potrà facilmente essere utilizzata per disporvi un mobile porta televisione, magari dotato comunque anch’esso di capienti cassetti.
Specie fra le giovani coppie, coloro che nella propria camera da letto preferirebbero una bel “guardaroba a vista”, al posto del tradizionale armadio, sono la stragrande maggioranza. Sarà per gli influssi che ci provengono dalla Tv o dagli altri Media, sarà per le numerose immagini che pervadono i Social, fatto sta che la Cabina armadio è divenuta negli ultimi tempi un vero e proprio “Must” a cui spesso si fa fatica a rinunciare. Certamente questa popolarità è dovuta in parte anche a quell’idea di “Lusso” che solo mobili di questo tipo riescono a diffondere. Del resto quale “Influencer” mostrerebbe mai i suoi tanti abiti posti all’interno di un “normalissimo” armadio ad ante? Molto meglio “esibire” la propria collezione di vestiti all’interno di un capiente guardaroba, magari grandissimo, come si conviene giustamente ai personaggi più ricchi e famosi! In effetti la dote principale che un guardaroba a vista possiede rispetto ad un armadio da camera è proprio quella di riuscire a mostrare immediatamente il proprio intero contenuto a chi desidera scegliere un abito fra i tanti che possiede, ma anche quello, indiscutibile di esibire la propria “collezione” di vestiti anche agli altri.
In camera da letto il guardaroba a vista assurge dunque al ruolo di protagonista grazie al fatto che il suo arredamento non è racchiuso in una stanza separata, ma è parte integrante della stessa. Tutto ciò comporta l’assoluta necessità di fare preventivamente alcune considerazioni sia di carattere estetico che pratico, a proposito del suo utilizzo, tali da farci prima di tutto pensare che, mettere un guardaroba “brutto” in una camera da letto così congegnata sarebbe un vero e proprio delitto di cui ci si pentirebbe molto velocemente. Il guardaroba a vista è infatti un tipo di mobile già particolare di per sé, che nascendo per essere posizionato in camera al fine di ostentarlo, deve possedere delle caratteristiche “impeccabili” di bellezza ed eleganza. Dal punto di vista pratico invece è importante essere consapevoli del fatto che, a differenza della cabina armadio “chiusa”, che vedremo nel prossimo capitolo, il guardaroba aperto necessita di una certa manutenzione per fare sì che gli abiti appesi non si riempiano di polvere più del dovuto.
Chiunque di recente ha avuto la fortuna di poter costruire la propria casa o ha avuto modo di ristrutturarla demolendo delle pareti per ricostruirle magari altrove, ha preso sicuramente in considerazione l’allestimento una stanza guardaroba o di cabina armadio. Per grande o piccolo che sia, infatti, quella di creare un locale appositamente studiato per riporre gli abiti è una soluzione molto in voga che obbliga però i progettisti a definire a priori degli spazi appositi che siano capaci di contenere questo tipo di arredo. La cabina armadio è infatti a tutti gli effetti una stanza a sé stante, ma che differisce dalla “stanza guardaroba” vera e propria per il fatto di essere completamente comunicante con la camera da letto tramite un’apertura o una serie di porte, che lasciano intatta la perfetta interezza dal locale. All’interno di questa “stanza nella stanza”, vengono poi installati degli arredi particolari, fatti apposta per contenere gli abiti appesi. La particolarità di questi mobili sta nel fatto che non si tratta di normali armadi, bensì di contenitori, quasi sempre privi di ante, costituiti da degli elementi modulari disponibili in più tipologie, su cui vengono applicati i pali appendi-abiti, i ripiani e le cassettiere. L’effetto che si ottiene è un po’ simile a quello che potremo trovare negli scaffali dei negozi d’abbigliamento, con la differenza che, in questo caso, il mobile viene costruito in maniera da sfruttare tutta l’altezza disponibile.
Si tratta dunque a tutti gli effetti di un “locale di servizio” che però, specie negli ultimi tempi, ha assunto una valenza quasi iconografica a proposito degli arredi da camera da letto. Questo fenomenale recente interesse è dovuto sia al grande effetto scenografico che questi arredi riescono a offrire, sia all’idea di “lusso” che portano intrinseca al loro interno.
Tant’è vero che una delle soluzioni più diffuse per questo tipo di arredo è quella che prevede la realizzazione di una chiusura ad ante (spesso scorrevoli a vetro) che servono per dividere la camera da letto dalla cabina armadio solo quando la si vuole tenere chiusa. Quando si parla di “cabina armadio con ante scorrevoli”, si parla dunque in realtà di due elementi d’arredo contraddistinti. Il primo è rappresentato dalla sua chiusura, ovvero dalle sue porte (che possono essere una o più di una a seconda dell’apertura che si deve coprire), mentre il secondo è rappresentato dall’attrezzatura interna con cui è arredata la stanza stessa.
Le ante ad esempio attualmente più richieste per questo tipo di arredamento sono quelle in vetro, spesso preferite per il vantaggio di avere sempre ben esposto il contenuto della cabina armadio; quest’ultime possono però assumere un aspetto molto differente a seconda del tipo di “telaio” utilizzato per costruirle e del tipo di vetro. Per le camere da letto moderne si predilige principalmente il vetro trasparente ed il telaio color Brunito, non mancano però anche le realizzazioni di cabine armadio con ante in vetro sabbiato (che non mostra il contenuto) ed il telaio in metallo dorato o argentato. Le “chiusure” sono universalmente ritenute come un elemento molto importante delle stanze guardaroba. Esse infatti rappresentano una barriera per la polvere a protezione degli abiti che, è sempre bene ricordarlo, in questo tipo di mobilia rimangono “a vista” e depositati in alloggiamenti privi di ante.
Un discorso a parte lo meritano infatti gli interni delle cabine, dei guardaroba a vista e delle stanze guardaroba. Per questo genere di arredo ci sono in commercio, ormai da qualche tempo, numerose soluzioni che variano di molto, sia per il loro prezzo che per la loro conformazione. Le più semplici sono quelle realizzate costruendo in pratica degli armadi privi di ante. In questo caso è necessario prevedere uno spazio interno alla cabina profondo almeno 130 cm per fare si che la profondità del mobile (60 cm circa) non impedisca alle persone un utilizzo comodo dell’interno. Le stanze guardaroba più complesse e articolate sono al contrario quelle che prevedono l’istallazione di vere e proprie “boiserie” in legno o altri materiali su cui, una volta applicate a parete tramite delle apposite cremagliere, vengono attaccati i vari accessori come ripiani, pali appendi-abiti e cassettiere. Fra queste due tipologie di cabine armadio si pongono poi diversi altri modelli di attrezzatura che variano soprattutto a seconda dei loro supporti verticali e di conseguenza del loro costo. In questi mobili i supporti verticali possono essere costituiti da dei pali in allumino o in ferro -come avviene nei modelli più eleganti e minimali- oppure da degli stretti fianchi in legno (simili a quelli delle librerie), come avviene nei modelli più robusti e funzionali. Grazie a questo grande assortimento, è possibile arredare qualsiasi cabina o guardaroba, in camera da letto o fuori di essa, a seconda del tipo di budget che abbiamo a disposizione e del tipo di immagine che desideriamo ottenere per il nostro arredamento.
In genere di dimensioni superiori a tutti gli altri, questo tipo di guardaroba prevede la realizzazione di una stanza apposita prospicente alla camera da letto padronale. Non sempre però è necessario possedere dei locali enormi per poter poter godere di un luogo separato dove riporre i propri abiti, eliminando la presenza dell’armadio in camera: grazie a diverse tipologie di sistemi modulari si possono infatti comporre soluzioni guardaroba “su misura” che sfruttano le pareti al centimetro anche in presenza di locali di misure contenute. Possono bastare anche solo 6 o 7 metri quadrati per ottenere uno spazio per gli abiti comodo e super organizzato.
La caratteristica principale di questo tipo di “ambiente guardaroba” sta nel fatto di essere unito alla stanza da letto da un unica apertura e di essere dunque fisicamente ben separato da essa tramite una struttura in muratura o carton-gesso. Il vantaggio principale di questa netta divisione sta nella possibilità di chiudere ermeticamente la stanza guardaroba tramite una porta, in modo da preservarne il contenuto dalla polvere. Quello della polvere è infatti un problema da tenere ben presente quando, in camera da letto o fuori di essa, si decide di sostituire il proprio armadio allestendo al suo posto una stanza guardaroba, o una cabina armadio. Venendo a mancare infatti la protezione delle ante, sugli abiti posti direttamente “a vista” in una cabina armadio o in un guardaroba, tende ad accumularsi della polvere che deve essere frequentemente rimossa, a meno che non si utilizzino a protezione degli abiti delle scatole o dei sacchi appositamente studiati.
Lo sviluppo interno di una stanza guardaroba può prevedere lo sfruttamento di una sola parete, di due pareti prospicenti in modo da formare un angolo, oppure di tre lati ad “U”, questo a secondo della forma e delle misure della stanza. Le dimensioni minime necessarie per l’attrezzatura di un guardaroba da camera matrimoniale si calcolano intorno ai 3 metri di larghezza ed ai 2,60 cm di altezza (più o meno la grandezza di un armadio a sei ante) anche se, per sfruttare davvero al meglio questo tipo di arredo, la larghezza ideale varia dai 360 ai 400 cm di larghezza. Un discorso a parte lo meritano gli angoli i quali, proprio com’è negli armadi, devono essere pensati come uno spazio contenitivo solo parzialmente sfruttabile, specie se si intende utilizzargli per appendere i vestiti. Un altra importante considerazione da fare a proposito delle stanze guardaroba è quella relativa agli spazi liberi da lasciare a pavimento.
A meno che, infatti, non si possegga una casa davvero di dimensioni ragguardevoli e ci si possa permettere di costruire una stanza guardaroba molto grande, molto spesso ci si dovrà scontrare con questo tipo di problema. Considerando infatti che lo spazio minimo che è necessario lasciare di fronte al guardaroba al fine di usarlo comodamente, è di circa 70/80 cm, è d’obbligo possedere una stanza che sia profonda almeno 130/140. Si tratta di una misura che non è molto facile da ottenere quando si tenta di ricavare una stanza guardaroba in camera da letto di dimensioni “normali” ovvero intorno ai 20 mq di superficie. Quando si hanno spazi ridotti occorre dunque fare molta attenzione per non incappare nell’errore di rinunciare ad un pratico armadio, solo per la bramosia di possedere una stanza guardaroba che può rivelarsi alla fine estremamente scomoda a causa delle sue ridotte misure.
Nelle varie chiavi di lettura che l’arredo di un ambiente notte può consentire, non è raro trovare degli accostamenti che a volte esulano da quelli consueti, al fine di rendersi più attinenti ai singoli gusti personali. La camera da letto del resto, è un ambiente molto “intimo” e tutte quelle accortezze che nel suo arredamento possono portare all’obbiettivo di rendere la stanza più accogliente e confortevole, sono sempre tenuti nella massima considerazione. Parlando specificatamente di camere da letto “moderne”, vi sono infatti casi in cui un arredamento troppo minimale e tendente alla sobrietà delle proprie linee, può rendersi indigesto a chi lo deve utilizzare, oppure essere poco attinente all’ambiente “Casa” che lo deve ospitare. In una stanza da letto prettamente “classica” a livello architettonico, come quella qui fotografata in cui sono presenti stucchi, decorazioni e materiali che richiamano spiccatamente agli stilemi del passato, è possibile inserire un arredo moderno e perfettamente attuale? Certamente sì! Basta seguire alcune accortezze capaci, già da sole, di creare quella sorta di “trait d’union” che serve appunto a far comunicare epoche e stili differenti.
Per prima cosa i colori: nell’accostamento fra arredo classico e moderno non c’è nulla infatti di peggio che partire da dei toni errati, cercando di abbinarli in un vano tentativo di amalgama che non si basa su dei concetti fondamentali, bensì sulla sola disponibilità di oggetti, colori e materiali. Tonalità neutre e naturali per letti, armadi e complementi in “nuance” rendono infatti l’atmosfera di questo tipo di “zona notte” soft ed elegante, ammorbidendo i contrasti che potrebbero invece venirsi a creare con degli elementi più lavorati e “classici”, dotati di colori non attinenti al resto. Ciò non significa che non possano essere utilizzati anche colori più scuri come il marrone o il nero: l’importante in questi casi è non eccedere verso i toni accesi, come i gialli, il blu e i rossi, mentre possono essere tranquillamente utilizzati tutti i grigi e i toni più chiari del verde.
Allo stesso modo occorre far attenzione agli inserimenti che prevedo l’uso di mobili antichi. Non sempre infatti è facile accostare il pezzo “originale” ad un arredamento prettamente moderno. I mobili antichi hanno spesso la peculiarità di possedere un colore “noce” che può risultare “di troppo”, in situazioni in cui possono creare molto contrasto con il rimanente degli arredi. In questi casi è opportuno operare una scelta molto selettiva dei mobili da inserire, andando a preferire sempre quelli che, con il loro stile e le loro dimensioni, riescono a non sovrastare il resto. Un discorso a parte lo merita poi il letto. In un giusto abbinamento fra classico e moderno infatti può rientrare ad esempio l’inserimento di un letto “capitonnè” in tessuto o pelle, oppure in ferro battuto lavorato, all’interno di un arredamento al contrario prettamente moderno. In questi specifici casi l’accostamento è più facile perché agevolato da ciò che si trova in commercio. Le aziende produttrici di letti, generalmente, prevedono sempre la produzione di articoli dal design prettamente “classico”, ma fatti apposta per essere inseriti in un contesto realmente moderno.
Per ultimo una considerazione di carattere generale: la camera “classico-moderna” è un tipo di arredamento piuttosto complesso da realizzare il quale, per non cadere in errori, necessita quasi sempre dell’esperienza di un consulente d’arredo. In questi casi infatti il “fai da te” è da sconsigliarsi. Troppe sono le insidie capaci di far sbagliare gli abbinamenti o di creare confusioni stilistiche. Se si desidera arredare la propria camera da letto con questo stile è meglio sempre affidarsi a dei veri professionisti che sappiano consigliarci al meglio.
Un ambiente gradevole è certamente il risultato di arredi ben accostati e di cromatismi equilibrati, ma dipende per prima cosa da un preciso punto di partenza, che è la conoscenza profonda del “contenitore” dove verranno posizionati tutti i mobili che andremo ad utilizzare. Le stanze da letto, in questo senso, si presentano di solito in maniera piuttosto usuale e quasi sempre uguale a se stessa, ciò significa che quando si ha la possibilità di affrontare ambienti in qualche modo “diversi” per dimensioni, per caratteristiche e stile, occorre essere davvero pronti a sfruttare queste opportunità al fine di creare camere veramente uniche ed originali. E’ questo il caso del tipo di ambiente notte che andremo adesso ad esaminare, il quale, per sua stessa natura, è più legato all’aspetto della stanza che lo ospita piuttosto che ai suoi arredi. In ambiente “urbano” è molto frequente incappare in ristrutturazioni che hanno lo scopo di recuperare vecchi edifici produttivi o commerciali, al fine di renderli abitativi a tutti gli effetti. In questo tipo di intervento l’allestimento di una camera da letto moderna, che sia capace di caratterizzarsi in una maniera specifica grazie alle sue peculiarità architettoniche, è da considerarsi a tutti gli effetti un grosso vantaggio.
Un fabbricato industriale trasformato ad esempio in loft, può infatti ospitare un ambiente notte estremamente moderno, che però tragga ispirazione dal suo uso originario per rendersi unico ed assolutamente originale. In questi ambienti l’allestimento di una camera da letto moderna in perfetto “Stile Industriale” è facilissima. La stanza, come abbiamo detto, dovrà in qualche modo “raccontare” la sua storia tramite alcuni particolari lasciati pressoché intatti; questi possono essere ad esempio gli infissi metallici, dei mattoni, delle putrelle a vista, un bel soffitto a travi di legno oppure un pavimento in cemento lucidato. A quel punto l’inserimento degli arredi dovrà avvenire con una attenzione massima ad abbinare lo stile dei mobili con quello dell’abitazione, utilizzando ad esempio colori scuri, particolari metallici, elementi vintage come la pelle ed il tessuto “naturale” ed una linea che abbia la capacità di richiamare in qualche modo l’unicità dell’edificio oggetto della ristrutturazione, senza scadere nel banale o nel “finto”. In questa difficile ricerca di “accostamenti perfetti” molto giocheranno anche gli accessori d’arredo, come quadri, soprammobili, complementi tessili e tappeti. Tutto ciò contribuirà a dare un’idea ben precisa del sapore “vintage” e “industrial” che si intende dare alla nostra camera da letto moderna.
In arredamento sono presenti alcune accezioni ed alcuni oggettivi che possono assumere un diverso significato a secondo del contesto o della situazione in cui si vengono ad usare. Nel parlare di stili, ad esempio, può sembrare un vero e proprio paradosso accostare termini come “classico” o “romantico” ad un idea di arredamento moderno, ma esaminando con più attenzione l’argomento ci si potrà accorgere che quando si ha a che fare con ambienti intimi e particolari, come sono ad esempio le camere da letto, tutto questo è assolutamente lecito. L’arredo di design italiano, diventato famoso in tutto il mondo, generalmente è molto sobrio e lineare e, sia pure con certe libertà interpretative, impone una forte disciplina anche nei dettagli.
La camera da letto “moderna” predilige dunque mobili lineari strettamente funzionali, colori mai eccessivi e poco spazio alla fantasia: tutte cose che rischiano di rendere alcuni ambienti troppo freddi ed inospitali. A questo proposito, abbiamo parlato più volte di quanto può essere a volte dunque necessario caratterizzare un “ambiente notte” in modo da “elevarlo” dal minimalismo formale dell’arredamento moderno, proprio con l’obbiettivo di renderlo più personale e confortevole. A tale scopo può essere utile dare un “sapore” più particolare alla camera da letto “contaminando” direttamente i suoi arredi, tramite l’uso particolare di taluni elementi e di taluni materiali. I mobili in quel caso rimangono sempre funzionali e piuttosto rigorosi, ma alcuni dettagli si staccano dalla ferrea disciplina stilistica e si evolvono in altro. Negli ambienti notte qui fotografati, si è ad esempio utilizzato il legno massello per in qualche modo “ammorbidire” le linee rigorose di una tipologia di arredo prettamente moderno, volgendo lo stile dell’ambiente verso un’atmosfera più romantica. Il risultato ottenuto è quello di una camera da letto molto calda e intima che, proprio grazie al materiale con cui è costruita, si evidenzia e si esprime in uno stile specifico unico ed assolutamente originale. Ad ampliare la connotazione “romantica” dell’ambiente notte, può contribuire anche l’applicazione di tendaggi e l’uso di complementi tessili appositi, ma è grazie al design di alcuni elementi d’arredo importanti, come ad esempio il letto, che si possono ottenere gli effetti più scenografici. Un letto “a baldacchino”, circondato da teli leggeri o da drappeggi può davvero cambiare totalmente l’atmosfera di una stanza da letto moderna.
Non è d’obbligo una stoffa particolarmente lavorata o romantica: anche un tessuto grezzo o un telo leggerissimo possono sortire infatti un effetto straordinario. In questo caso la paleria in alto che segue l’intero perimetro del letto dà la possibilità di disporre i teli in vari modi e dona al letto il ruolo di vero protagonista. E questo senza alterare minimamente la struttura stilistica prettamente moderna dell’intera camera da letto. In alternativa a soluzioni così drastiche e importanti, che interessano il design dei mobili, risulta ottimo anche l’uso della carta da parati, magari applicata proprio sulla parete dove viene poggiata la testata del letto matrimoniale. E’ possibile però anche utilizzare a scopo decorativo una mussola drappeggiata lungo il capo-letto oppure un arazzo a parete.
Pure in questa situazione un ruolo fondamentale possono giocarlo i soprammobili e le suppellettili da appendere come quadri, foto ecc. Gli altri particolari possono essere di tipo architettonico e non riguardare dunque lo stile e la forma della mobilia, bensì solo la forma e l’estetica della stanza che la ospita. In queste stanze da letto di gusto romantico un pavimento in legno grezzo, un caminetto in stile antico ed un colore davvero particolare dato alle pareti, possono essere le cose che servono a completare la personalità di una stanza da letto, rendendola confortevole e riscaldandone l’atmosfera.
Destinata principalmente ad un pubblico “giovane”, questo tipo di camera da letto moderna si caratterizza non solo per l’uso di impianti tecnologici di ultima concezione e di apparati elettronici evolutissimi, ma anche per l’inserimento di elementi d’arredo funzionali e dallo stile molto definito. Generalmente sono quelle stanze da letto in cui è molto presente il “metallo” di colore chiaro (acciaio e alluminio, soprattutto) ed altri materiali tecnici come il vetro e il laminato. E’ bandito il legno e tutti gli altri materiali naturali che rievocano anche in minima parte ciò che è “passato” o non dunque inedito. A differenza di ciò che avviene per la Camera in “Stile industriale” ed in quella “Urban”, il ferro (nelle sue versioni colore nero e antracite) non viene utilizzato in questo tipo di arredo, proprio per le sue capacità “rievocative”. La Camera “tecnologica” può essere dunque definita per questa ragione la più “moderna” in senso assoluto. Il suo metallo è infatti solitamente cromato o satinato, il vetro lucido e brillante, con connotazioni di trasparenza o di riflettenza a seconda dell’uso che se ne intende fare. La Camera Tecnologica è semplice, comoda ma soprattutto dedita alla funzionalità: nessun orpello superfluo che non sia prettamente legato ad un uso specifico è preso minimamente in considerazione, preferendo tutti arredi schiettamente pratici nonché facili da pulire e da mantenere. In questi ambienti notte il letto, quando non è realizzato in metallo, può essere rivestito in ecopelle o tessuto tecnico di ultima generazione. Il suo stile sarà quindi lineare e minimalista, senza alcun tipo di compromesso. I complementi, semplici ed essenziali, si riducono a contenitori a cassetti dal disegno pulitissimo ed a piani di lavoro assolutamente disadorni da utilizzare quali scrittoio o da appoggio per il computer, ovviamente senza alcuna funzione decorativa. L’armadio, protagonista della stanza grazie al suo grande volume, è realizzato in questi casi quasi sempre in vetro e con le ante rigorosamente scorrevoli al fine di ridurre al massimo gli spazi inutilizzati.
Nella camera da letto “tecnologica” le luci giocano un ruolo fondamentale. L’illuminazione, completamente realizzata “al led”, viene disposta nella stanza con un rigore scientifico che ne prevede l’uso sia sotto forma di strisce luminose che di “punti luce” dislocati in diversi punti della stanza e regolabili tramite domotica. Gli altri impianti tecnologici prevedono la diffusione sonora e un posizionamento ideale della tv che, unita al computer, diventano il fulcro poli-funzionale della stanza da letto.
Il letto, l’armadio (o la cabina), una cassettiera, due comodini e forse qualche piano d’appoggio in più: i mobili della camera da letto sono tutti qui. Un locale da arredare “a occhi chiusi” quindi? Non proprio … e l’accurata selezione necessaria prima di effettuare ogni acquisto di arredo da “zona notte” lo dimostra ampiamente. La gamma di prodotti in commercio è così vasta che talvolta può mettere in serio imbarazzo. Ma allora su che basi operare le proprie scelte? Ad esempio individuando un “filo conduttore” che ci aiuti a definire i nostri gusti in fatto di stile. Moderno, classico, romantico, quasi ogni tipo di arredamento è ammesso in camera da letto. Ma una volta individuato il carattere che si intende dare alla nostra stanza da letto bisogna sceglierne il colore. Con la propria camera occorre sentirsi per prima cosa in sintonia: l’atmosfera, i materiali ed i toni ci devono corrispondere ed aiutare a vivere bene nella nostra stanza da letto. C’è chi preferisce utilizzare i toni accesi di un tessuto per vestire il proprio letto in maniera “eclettica” e c’è chi utilizza caldi colori pastello per tutti gli arredi. C’è chi invece di “colore” non vuol nemmeno sentir parlare e preferisce arredare il proprio ambiente notte con il bianco, con il nero, o con entrambi i colori. Quest’ultima è una scelta condivisibile, specie in talune situazioni in cui il bianco può esserci d’aiuto per dare luminosità alla stanza, mentre il nero può fornire quel “carattere” che ci può essere utile per spezzare la monotonia del bianco candido.
Questa tipologia di camere da letto possiede numerosi vantaggi fra cui i più importanti sono forse la facilità di abbinamento esistente fra le suppellettili che compongono l’allestimento di queste stanze, ed il fatto di non “passare mai di moda”. E’ dagli anni 70 che si costruiscono e vendono camere da letto moderne in “bianco e nero”, questo stile ha passato indenne la rivoluzione stilistica del minimalismo formale, il post-modernismo degli anni ottanta, il design eclettico e creativo degli anni novanta fino a superare il “Green design” ecologista del primo ventennio del nuovo secolo. Certamente fra “alti e bassi”, si è passati dai bianchi e neri “lucidi” degli anni ’70 e ’80 ai “materici” di oggi, attraversando decine di altre varianti sempre piacevoli ed interessanti. Ma il bianco ed il nero, sono sempre lì, a disposizione di chi vuole utilizzarli perché hanno mantenuto indenni il loro fascino, fino ad arrivare ai giorni nostri. Adesso, questi colori sono preferiti in camera da letto soprattutto per dare un po’ di originalità ad un arredo che in questo tipo di stanza si basa ormai su criteri molto diffusi e definiti, ma a volte anche troppo monotoni. Dopo ne parleremo…
Si fa presto a dire “notte”, due sillabe in tutto e un bel suono che scorre via veloce… ma basta parlare di “casa” e di “arredamento” che la parola “notte” si carica di significati e assume un peso rilevante che bisogna saper gestire seguendo delle regole. C’è da scegliere il letto giusto, da risolvere il problema dell’armadio (che non è mai grande quanto lo si vorrebbe), da essere razionali nel definire la forma del comò e dei comodini, ma senza dimenticare mai l’estetica. Insomma una vera e propria “giungla” da cercare di attraversare indenni per raggiungere l’obbiettivo di tutti, ovvero “la camera da letto perfetta”. Le tendenze dell’arredo che hanno caratterizzato i decenni a cavallo del cambio di millennio, sono state descritte con largo uso dei termini “rigore di linee”, “minimalismo” e funzionalità. Sono gli stessi con cui una settantina di anni fa si illustrava una nascente filosofia di progetto, ovvero il “design”. Il design “moderno” è, del resto, una derivazione diretta del cosiddetto “Funzionalismo”, ovvero la teoria enunciata da l’architetto americano Louis Sullivan, secondo cui gli edifici (e di conseguenza i loro arredi) dovevano essere modellati soprattutto in rapporto alla loro funzione; gli interni delle abitazioni dovevano essere quindi soprattutto razionali, e gli stessi progettisti ne avrebbero dovuto disegnare i mobili evitando qualsiasi superflua forma di decoro. Tutto questo, ha accompagnato l’evolversi soprattutto “accademico” del design d’interni, fino a quando qualcuno, stanco di vivere in ambienti “freddi” e poco confortevoli, ha riscoperto la “funzione” (attenzione a questo termine!) propria della “decorazione” e di qualsiasi altro processo che ha per fine solo il mero “abbellimento estetico”. L’idea di “confort”, di benessere fisico e psicologico, se a volte può essere in qualche modo coniugata con la filosofia del “sobrio”, del “rigoroso” e del “minimale”, molto spesso invece ci “cozza” e si verifica nell’essere umano quello strano fenomeno secondo il quale si vive meglio in un ambiente che ci sembra bello e che, di conseguenza “ci piace”, piuttosto che in uno che non gradiamo. Ma allora che fare? Continuare a prediligere il “funzionale” dimenticando tutto ciò che è bello però superfluo, oppure dirigere le proprie scelte verso ciò che esteticamente ci aggrada, lasciando alla praticità d’uso un ruolo secondario?
Beh, lo abbiamo visto più volte in queste pagine: il dubbio è più che lecito e la risposta più logica al quesito sta, come avviene in molti casi, probabilmente “nel mezzo”. Questo specialmente in luoghi come la camera da letto in cui, a differenza di ciò che avviene spesso in altri locali della casa come la cucina o il soggiorno, si ha più bisogno di intimità personale e di confort. Il concetto di base è più o meno lo stesso espresso a proposito della “Camera Moderna Decorativa” già trattato in questo articolo: forme pulite ed essenziali sono necessarie nelle stanze da letto al fine di dare massimo risalto alla funzione ed alla praticità; una certa sobrietà di stile è necessaria anche per far si che l’ambiente si mantenga gioviale e sempre attuale, ma un impegno massimo sui dettagli che possono essere capaci di “riscaldare” la percezione dell’ambiente senza modificarne il design di base, può essere davvero indispensabile per ottenere il confort ideale per chi abita quell’ambiente notte. Nello specifico caso della “camera moderna Floreale” la funzione “decorativa” si arricchisce di una connotazione ben precisa, quella di abbellire gli spazi con motivi prettamente figurativi che derivano dalla natura e dalle sue molteplici forme. Evoluzione moderna del “country tradizionale” tipico delle case coloniche inglesi, questo tipo di stile può rivelarsi molto efficacie per arricchire gli arredi composti da armadi lisci e rigorosi, oppure gruppi comò e comodini troppo squadrati, magari accompagnati da letti matrimoniali perfettamente lineari e minimali. L’applicazione del “decoro floreale” può essere fatta su numerose superfici di una camera da letto. La forma più diffusa in questo momento è quella che ne prevede un utilizzo come “carta da parati” da porre solitamente sulla parete dietro il letto la quale, notoriamente, è di solito quella che rimane maggiormente sguarnita. Non mancano però i copriletto ed i tendaggi che si abbinano perfettamente agli arredi moderni pur essendo pieni zeppi di felci e di fiori. Basta cercarli fra i tanti in commercio: sono solitamente produzioni molto attualizzate che cambiano di frequente, proprio per mantenersi sempre nuovi ed “alla moda”, adatti cioè agli arredi moderni.
Chi vuol rendere la propria camera moderna, più personale, divertente e colorata, con questi tipi di “textures” può dunque farlo senza grossi problemi. Il risultato ottenuto sarà ottimale specie se si riuscirà a non esagerare, soprattutto in rapporto al proprio gusto. Spesso basta davvero poco (e non a caso abbiamo parlato appunto di “dettagli”), per far si che un ambiente notte freddo, austero e razionale si trasformi in una piacevole esplosione di fiori e di colori. Si tratta comunque di un look molto sofisticato che per non scadere nel “Kitch” deve essere perfettamente calibrato all’ambiente, all’arredo ed alle caratteristiche specifiche della camera da letto a cui si intende applicarlo.
Come sempre alla ricerca di qualcosa di originale ed innovativo, anche i designers del terzo millennio, proprio come facevano quelli del secolo scorso, hanno tratto ispirazione dalla “natura” per progettare forme e materiali innovativi che però richiamano alla mente qualcosa di già esistente. E’ questo il caso dei cosiddetti “materici” che altro non sono che dei “laminati” (ovvero dei pannelli rivestiti con lamina melaminica) che possono venire abbelliti tramite delle “carte decorative” che riescono a simulare diversi materiali. Sono “facciate” che grazie alla loro grande versatilità offrono grandi possibilità dal punto di vista del design. La grande novità di questi ultimi anni sta nel fatto che questi materiali possono essere adesso prodotti con “effetto 3D” ovvero riproducenti non solo l’immagine della sostanza che simulano ma anche il relativo effetto che essa produce al tatto.
Fino a poco tempo fa i materiali di questo tipo più utilizzati per la costruzione di arredi erano quasi esclusivamente quelli che simulavano il legno, nelle sue diverse essenze e nei più svariati colori. Da qualche anno a questa parte invece, si sono cominciati ad utilizzare a questo scopo anche altri laminati che hanno le sembianze ad esempio delle malte (calce o intonaco) oppure dei marmi e delle pietre. Gli effetti ottenuti sono molto adatti alla realizzazione di mobili, anche di grandi dimensioni e si prestano dunque egregiamente ad essere utilizzati anche nelle camere da letto moderne. Sono superfici le cui “textures” possono essere utilizzate praticamente ovunque. Vengono applicate alle ante dell’armadio (magari in alternanza con altri colori, proprio come nel caso fotografato), oppure alla testata del letto matrimoniale, come anche ai cassetti ed alle altre superfici dei comò e dei comodini. In genere i materici finta malta, nelle camere moderne vengono molto apprezzati anche in abbinamento al legno (materico o impiallacciato ) o al laccato, proprio per il loro aspetto originale e inusuale.
Chiunque dunque voglia, per la propria camera da letto moderna, un arredamento che sia innovativo ed particolare anche nei materiali, oltre che nei colori, può dunque utilizzare tranquillamente i laminati materici: il loro costo è infatti solitamente abbastanza più basso di altri materiali tradizionali (come il vero legno o il laccato), mentre la loro resistenza ad urti e graffi è addirittura maggiore di quest’ultimi.
Noce, ciliegio, faggio, acero, rovere, frassino, abete: ecco le essenze più adatte per arredare una camera da letto moderna. Il suo design, specie se raffinato ed originale, saprà di certo sfruttare l’eclettismo e la versatilità innata di questo materiale fatto apposta per chi ama le atmosfere dalle tonalità calde e chi vuole mobili che durano nel tempo. Quelli in vero legno sono i mobili preferiti da chi ama l’arredo tradizionale e di pregio. Le essenze più apprezzate sono infatti spesso anche le più preziose e costose. Il Noce Nazionale, il Ciliegio e il Rovere naturale sono destinati a chi ama i toni caldi della casa classica e borghese. L’Acero, l’Abete, il Frassino ed il Faggio sono invece preferiti da chi vuole colori chiari e possiede un gusto più “nordico” e minimalista. In mezzo a questi legni “tradizionali”, utilizzati ormai da centinaia di anni per la realizzazione di mobili, vi sono decine e decine di altre essenze, come il Wengè, il rovere sbiancato o il Teak che sono invece adatti a chi è molto attento alle proposte più di tendenza al momento. In qualsiasi essenza lo si prenda in considerazione il legno è però sempre e comunque considerato il materiale più capace di dare ad ogni arredo quel tocco in più di preziosità ed eleganza che tutti desiderano, specie in ambienti intimi e personali come sono appunto le camere da letto.
Per utilizzare il vero legno per le grandi superfici lisce dei mobili da ambiente notte è quasi sempre necessario utilizzarne la versione impiallacciata. In questo caso i pannelli semi lavorato che si impiegano per la costruzione dei mobili, sono realizzati in listellare, truciolare o MDF, vengono rivestiti da un sottile strato di legno (variabile dagli 0,5 ai 3 mm di spessore) , in modo che rimanga nel tempo inalterata la loro forma ed evitando così imbarcamenti e piegature. Le forme leggermente ricurve o sagomate sono realizzate in “Compensato”, ovvero legno multistrato che viene curvato. In questo caso il pannello è costruito da più strati di legno incollati, sagomati o curvati sotto l’azione del calore.
In alcuni specifici casi, come abbiamo visto anche precedentemente, per la fabbricazione delle camere da letto moderne può essere utilizzato il legno massello. Con esso vengono solitamente costruite le strutture portanti, a volte le maniglie di armadi e gruppi comò comodini, le cornici, i piedini di alcuni mobili e talune parti del letto, ma ci sono aziende, diverse per dimensioni e tipologia, che costruiscono arredi per la zona notte prodotti interamente (o quasi) in massello. In questo caso si tratta di produzioni che potremo definire “di nicchia”, le quali si caratterizzano per un design che ricorda un po’ quello “Montano”, ma che possiede in realtà un ottimo contenuto stilistico. Fino a pochi anni fa i mobili moderni in legno massello erano prerogativa di alcuni paesi del Nord Europa, come la Germania e la Svezia, in cui questo materiale veniva e viene apprezzato soprattutto per la sua solidità e la sua impareggiabile qualità. Con l’andare del tempo la sua diffusione è andata però espandendosi in tutta Europa anche grazie alle valenza “ecologica” che questo materiale è arrivato ad assumere.
Ritenere il legno massello un materiale ecologico può sembrare a prima vista di per se un paradosso, in realtà non è così: Possedere una camera moderna in massello infatti significa oggi possedere un prodotto nato con legname appositamente coltivato che viene lavorato con sistemi molto simili a quelli utilizzati nella costruzione di mobili già millenni fa e che, oltretutto, per il suo normale utilizzo non richiede trattamenti o lavorazioni particolarmente aggressivi per l’ambiente. Tutti questi materiali “naturali” infatti, per poter essere utilizzati nelle camere da letto moderne, come in qualsiasi altro mobile, devono subire trattamenti che siano capaci di irrobustire le loro strutture e di rendere più impermeabili le loro superfici. Si tratta per lo più di vernici e collanti che, se prodotti in maniera ecologica come richiedono le normative più stringenti, garantiscono il fatto di non essere nocivi, ne per le persone che ne vengono a contatto, ne per l’ecosistema terrestre.
Come in tutte le cose però, c’è anche da considerare un “rovescio della medaglia”: che sia massello o impiallacciato, il vero legno infatti, proprio per tutte le sue ottime caratteristiche fin qui descritte, possiede un costo molto alto che è di solito nettamente superiore a quello di qualsiasi altra tipologia di materiale usato per la costruzione di mobili. Si tratta inoltre di un materiale completamente naturale, dunque “non tecnologico” che permette di essere utilizzato per superfici non molto ampie e per tutti quegli elementi strutturali che non sono soggetti a imbarcarsi come le grandi ante di un armadio. Per poterlo usare in questi casi, sono quindi necessari delle lavorazioni e degli spessori particolari che aumentano ulteriormente il costo dei manufatti.
Oltre a questo, il legno rimane un materiale abbastanza delicato che, pur subendo verniciature apposite, resiste poco ad urti e graffi. Nelle camere da letto moderne piccoli incidenti di questo tipo possono verificarsi, perché pur essendo questa una stanza utilizzata soprattutto per dormire, ci sono parti dei mobili come le testate dei letti, i piedini, gli zoccoletti che poggiano in terra ed i piani d’appoggio, che possono venir facilmente rovinati da un uso troppo frequente o improprio. Il legno è quindi da considerarsi un materiale estremamente prezioso che va usato e trattato con molta cura, in modo che mantenga inalterato nel tempo il suo insuperabile aspetto.
Progettare una buona camera da letto moderna significa soprattutto immaginarvi un buon sonno, ma anche prevedere per essa tutti quegli usi che un tempo erano ad appannaggio esclusivo di altre stanze. Le case nuove, ormai, sono molto più piccole di quelle del passato e questo ha richiesto un ripensamento funzionale di ogni stanza, anche in relazione alle ore in cui, quotidianamente, vi si è soliti soggiornarvi.
Immaginiamo una casa di 50 o 70 mq, con un soggiorno abbastanza esteso, una bella cucina ed una grande camera da letto, in cui occorre progettare un luogo dove rilassarsi e riposare. Quale luogo può essere migliore della camera da letto che già per sua stessa natura possiede quei requisiti minimi necessari per effettuarvi un buon riposo? La camera per il “relax” è questa: una stanza che a prima vista può dunque sembrare facile da realizzare, ma che in realtà necessita il superamento di numerose difficoltà.
Partiamo dal letto matrimoniale: In una camera “normale” il letto è studiato e fatto principalmente per dormirci; Nella camera “relax” invece esso è congegnato per dormirci, per risposarci sopra, per rilassarsi guardando la Tv, leggendo un libro o seguendo i social sul proprio telefonino. Questa tipologia di utilizzazione prevede dunque la presenza di una testata del letto che abbia un altezza sufficiente per starvi comodamente appoggiati e che possegga un confort tale da poter essere in tutto e per tutto paragonata allo schienale di una divano.
Un discorso a parte lo merita il materasso e la rete i quali, in questo tipo di camera da letto moderna chiamata non a caso “Relax”, assumono un importanza addirittura maggiore che in altre. Secondo i più recenti studi infatti, mal di schiena, sciatalgie ed insonnia sono in gran parte imputabili a letti mal progettati o di scarsa qualità costruttiva. La più diffusa filosofia che tratta e disciplina le regole del benessere, ovvero il Feng Shui, ad esempio, ritiene che un buon riposo sia garantito solo da un letto con struttura in legno massiccio, trattato a cera o vernici naturali e realizzato con semplici incastri a secco, senza l’uso di alcun collante, giunti o parti metalliche. Il letto “imbottito” in questo caso è ammesso, purché possegga comunque le caratteristiche descritte.
Che si voglia comunque seguire alla lettera queste filosofie orientali o meno, nella camera moderna “Relax”, il letto deve fornire al corpo un supporto che sia rigido ma anche abbastanza flessibile da accompagnare i movimenti durante il sonno; va collocato possibilmente lontano da campi elettromagnetici e posizionato orientando la testata a nord, parallelamente alla finestra e con quest’ultima rivolta ad est, in modo da seguire i ritmi naturali del sole. A parte il letto, la stanza “relax” non necessita di molti altri mobili, in quanto al posto dei grandi armadi e delle cassettiere (collocati altrove in appositi guardaroba) saranno da disporre nella camera da letto, gli altri strumenti tipici del “benessere” come la vasca idromassaggio, il box doccia con sauna incorporata e la chaise-lounge da utilizzarsi per il riposo dei brevi periodi. Anche in questo tipo di stanza la luce gioca un ruolo fondamentale. Quella naturale deve essere fruibile per la maggior parte possibile delle 24 ore, mentre quella artificiale deve essere egregiamente distribuita, il più possibile simile alla luce naturale e assolutamente priva di emissioni nocive.
Profondamente diversa da tutte le altre trattate in questo articolo, questa tipologia di camera da letto moderna utilizza la parete della stanza dove viene solitamente posizionato il comò o la cassettiera, per ampliare la lunghezza dell’armadio guardaroba. Quest’ultimo viene dunque ad occupare due pareti prospicenti formando appunto un “angolo” che può assumere numerose forme. Si tratta di scelte spesso dettate dall’esigenze di spazio, che sono diventate così diffuse e popolari da rendere spesso necessario uno sfruttamento ottimale degli ambienti, sia a livello dimensionale che estetico. Per quanto riguarda le misure, la moderna produzione esistente in commercio per gli armadi guardaroba, consente praticamente di realizzare mobili angolari “al centimetro, i quali prevedono oltretutto diverse maniere per sfruttare l’angolo, sia in larghezza che in altezza.
In ugual misura, anche dal punto di vista dell’estetica, si è raggiunto un’ottima varietà di modelli che offrono la possibilità di creare camere da letto moderne molto eleganti e belle, nonostante la presenza di un mobile imponente come può risultare un armadio angolare. Una delle versioni attualmente più in voga è quella che prevede addirittura lo sfruttamento dell’angolo tramite un ampio mobile di forma trapezoidale chiamato in gergo “angolo spogliatoio”. Esso è costruito ponendo di fronte all’angolo dell’armadio una serie di due o più ante poste in tralice (solitamente apribili “a soffietto”, in maniera da creare un volume interno chiuso, molto simile ad una stanza a se stante. In questo vano, pur essendovi racchiuse le attrezzature interne, si può in teoria entrare per poter cambiare abito. Adatto ovviamente solo alle camere da letto più grandi e meglio disposte, questo modello di armadio angolare si presta in particolar modo anche a quelle stanze “guardaroba” in cui, anziché inserire una scaffalatura senza ante come si fa di solito in questi casi, si preferisce inserire un vero e proprio armadio chiuso.
Per sfruttare al massimo le capacità di contenimento di queste camere da letto moderne, ogni spazio va progettato con attenzione prima dell’acquisto. La profondità, che negli armadi è fissa a circa 60/65 cm, nel caso delle composizioni angolari può creare qualche problema di ingombro specie in prossimità di porte e finestre. A tale scopo sono stati inventati dei moduli detti “terminali” che alleggeriscono la pesantezza dell’armadio dovuta alla sua profondità, assottigliandolo proprio quando si viene a trovare vicino a delle aperture. La larghezza di questi armadi si sviluppa invece con una modularità che varia in diverse misure di ante, che vanno da un minimo di 30 ad un massimo di 60 cm. Ciò consente di coprire in pratica qualsiasi misura anche se, ovviamente, sono sempre da preferirsi quelle composizioni che prevedono una misura di anta simile per l’intera larghezza dell’armadio.
Per ciò che concerne l’altezza, le camere da letto moderne prevedono di solito un’altezza massima di armadio di circa 260 cm, fatto apposta per le stanze alte 270 cm. Non sono però rari i casi in cui, grazie a pareti di dimensioni maggiori è possibile costruire anche armadi ben più alti. L’altezza sfruttabile è un altro di quegli aspetti che è da tenere nella massima considerazione in queste tipologie di camere “angolari”: tenendo infatti presente che abiti, camicie, giacche e giubbotti, occupano di solito un’altezza di almeno 130 cm, mentre le gonne ed pantaloni ne occupano circa un metro, poter contare su di un armadio più alto del normale può risultare in qualche situazione particolarmente utile, anche se si ha la possibilità di sfruttare un’ampia larghezza.
Chi vuole utilizzare due pareti della propria camera da letto con una grande armadio angolare dovrà poi fare i conti con la mancanza del comò o comunque della cassettiera che sarebbe stata posizionata probabilmente su una di quelle due pareti. Questa carenza deve essere considerata quando si prevede l’attrezzatura interna dell’armadio. In questo caso infatti una parte di esso dovrà essere attrezzata con dei cassetti o con un numero di ripiani superiore al normale. Solitamente si calcola che per la biancheria di una coppia siano necessari almeno 6 cassetti larghi circa un metro (proprio la misura relativa ad un modulo armadio a due ante) ed alti 20 cm ciascuno. Bisogna però pensare che l’uso dei cassetti dipende molto dalle abitudini. Chi è ad esempio abituato a riporre nei cassetti anche le maglie, le magliette o le camicie avrà infatti bisogno di un numero certamente più alto di cassetti oppure di ripiani estraibili. Chi è invece abituato ad appendere la maggior parte dei propri abiti, avrà probabilmente bisogno di meno superfici orizzontali interne al proprio armadio.
Come abbiamo visto, contrariamente a quanto succede per la maggior parte delle stanze di cui è composta una casa, nella camera da letto la scelta del tipo di mobili (e in particolare del tipo di letto e del tipo di armadio) è sempre molto condizionante rispetto all’impostazione generale della stanza. E’ per questo motivo che abbiamo voluto esaminare le varie possibilità esistenti per un tipo specifico di camera da letto, ovvero quello in stile moderno. Oltre alle forme però, in arredamento è altrettanto importante conoscere anche le caratteristiche tecniche dei mobili che si possono utilizzare e le loro misure.
Il tradizionale letto matrimoniale, per esempio, occupa all’incirca uno spazio di 180 x 210 cm, ma il suo ingombro aumenta decisamente se la sua testata risulta essere in qualche modo attrezzata oppure particolarmente inclinata verso la parete. Questo per ciò che concerne le dimensioni orizzontali che non sono variate molto nel tempo; quelle verticali sono invece profondamente mutate rispetto alla tradizione: un tempo i letti erano relativamente alti, alcuni addirittura molto alti rispetto al pavimento, tanto da rendere difficoltoso il loro stesso utilizzo. Oggi, invece, l’altezza media da terra del letto si è standardizzata intorno ai 40/45 cm. Si tratta, più che di un cambiamento funzionale, di una variazione estetica: rimpicciolendosi gradatamente le dimensioni delle camere dove veniva posto il letto, la sua presenza risultava sempre più massiccia e ingombrante, a volte perfino imbarazzante. E’ venuto dunque quasi spontaneo abbassare il livello del mobile -così da rendere meno incombente la sua presenza- e si è rapidamente arrivati alla situazione odierna, caratterizzata da un letto matrimoniale alto da terra più o meno quanto il suo materasso e per questo visivamente poco evidente. Tale modifica estetica, tipica delle camere da letto moderne, ha portato come conseguenza un altro cambiamento funzionale che ha visto modificarsi l’altezza, prima dei comodini e poi del comò ad essi abbinati. Tutto ciò non è invece accaduto per l’armadio il quale, sia per la riduzioni del contenimento di altri mobili come comò, comodini e cassapanche, sia per l’accrescimento delle esigenze di contenimento dovuto al maggior benessere economico, ha visto aumentare le proprie dimensioni soprattutto in altezza.
Oggi la camera da letto viene dunque progettata come l’insieme di due zone ben definite e dalle caratteristiche visive opposte: una zona a “piattaforma”, sviluppata in orizzontale e formata da letto, comò e comodini, ed una verticale costituita dal blocco armadi. Come abbiamo visto nei precedenti articoli, siccome la qualità della composizione della camera dipende essenzialmente dalla combinazione con cui saremo in grado di articolare queste due zone, può capitare di dover prevedere di spostare le armadiature fuori dalla camera o di disporle in maniera originale ed inusuale tramite, stanze guardaroba, cabine armadio, angoli spogliatoi ecc.. Ciò consente infatti una disposizione molto più agevole, gradevole ed omogenea dei mobili, che vengono in tal modo limitati alla sola zona “orizzontale della camera. Un design particolarmente apprezzato specie per ciò che concerne le camere da letto moderne.
In ogni caso, qualsiasi disposizione si intenda operare, in essa si dovrà tener conto delle dimensioni non solo del letto, ma anche degli altri componenti della stanza e, naturalmente, dei loro spazi d’uso. Intorno al letto occorre lasciare un vuoto di almeno 60 cm sui tre lati che deve servire all’accesso ed al suo rifacimento. Meglio ancora sarebbe avere uno spazio di un metro circa per rendere più vivibile l’ambiente, ma come abbiamo visto in queste pagine ciò non è sempre possibile a causa delle dimensione medie delle stanze da letto. Le teste di questo spazio potranno essere comunque occupate dai comodini che in media misurano dai 50 ai 60 cm di larghezza. I comò moderni, hanno il vantaggio di essere disponibili in diverse misure e se non si possiede quindi una parete capace di contenere una cassettiera che normalmente è larga intorno ai 120/130 cm, potremo comunque contare sui vari “settimanali” che esistono in commercio in tantissime misure. Gli armadi, se presenti in stanza, richiedono una profondità di circa 60 cm, cui vanno aggiunti almeno altri 60/70 cm per permetterne l’accesso e l’apertura delle ante. Quanto alla larghezza ogni elemento di un moderno armadio componibile si aggira intorno ai 45/50 cm, anche se, come abbiamo visto, non sono rari i casi in cui questo tipo di multiplo raggiunge i 60 cm.
Quello che è necessario comunque sapere è che, in qualsiasi modo si sia bravi a disporre la nostra camera da letto moderna, sarà praticamente inevitabile avere degli angoli morti, delle zone (soprattutto a parete) mal risolte o che ci parranno poco sfruttate. Infatti la forma molto particolare dei mobili in gioco e la rigidezza del loro “ingombro funzionale” lasceranno sempre delle parti di stanza vuote che sarà obbligatorio valutare nel loro complesso. Una camera da letto necessita infatti sempre di spazi che devono essere per forza lasciati liberi se non si vuole che la nostra stanza diventi un insieme di mobilia sconclusionato.
Con questo nostro articolo abbiamo visto ed esaminato quante varianti e possibilità consentono le camere da letto moderne e quanto può essere difficile arredare un ambiente come questo, apparentemente semplice, ma in verità pieno di insidie. Ciò è servito a dare almeno una “base di partenza” a chi si troverà a dover arredare il proprio ambiente notte. L’apporto basilare di un valido professionista come quelli presenti nei negozi La Casa Moderna, può essere comunque necessario, per far si che il consiglio di un esperto possa rendere ogni camera da letto, una stanza davvero speciale.
Speriamo che la nostra guida su come scegliere un letto imbottito ti abbia fornito le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole e soddisfacente. Presso Griva Arredamenti, siamo pronti ad aiutarti a realizzare arredamento su misura.
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